In Australia migliaia di donne in piazza vestite di nero contro la violenza di genere

Decine di migliaia di donne sono scese in piazza in tutta l’Australia per protestare contro la violenza sessuale e la disuguaglianza di genere, dopo le accuse di stupro che hanno travolto il governo conservatore.

Le manifestazioni di #March4Justice si sono svolte in più di 40 città australiane, con una grande manifestazione a Canberra dove le partecipanti, in maggioranza vestite di nero, si sono radunate fuori dal Parlamento esponendo cartelli come “giustizia”, oppure “non stai ascoltando”, o, ancora, “quante vittime conosci?”

Gli appuntamenti si sono estesi con picchi di partecipazione a Canberra ma anche a Melbourne e Sidney.

Le proteste hanno avuto inizio da quanto accaduto il mese scorso all’interno del governo. L’ex dipendente dell’esecutivo, Brittany Higginsm ha dichiarato pubblicamente il mese scorso di essere stata violentata da un collega nell’ufficio di un ministro nel 2019. E all’inizio di questo mese, il procuratore generale Christian Porter ha negato con forza l’accusa di aver violentato una ragazza di 16 anni nel 1988 quando erano entrambi studenti. Porter ha avviato un procedimento di diffamazione contro l’emittente pubblica ABC, che per prima ha pubblicato le accuse senza citare il suo nome. I suoi legali sostengono che il procuratore generale era “facilmente identificabile” nell’articolo e che da allora è stato sottoposto a “processo da parte dei media”.

Di pari passo le donne del partito laburista, all’opposizione, hanno recentemente creato una pagina Facebook che descrive in dettaglio le presunte molestie sessuali da parte di colleghi e politici maschi. Il governo ha ordinato un’indagine indipendente sulla cultura del lavoro del parlamento e ha istituito nuovi servizi di supporto per il personale.

Il sistema è incrinato, ci sono problemi pesanti nelle strutture di potere all’interno delle istituzioni. In Australia c’è infatti un’orribile accettazione da parte della società della violenza sessuale subita dalle donne. La storia di Brittany Higginsm in prima pagina voleva essere un doloroso allerta alle donne:  se può accadere in Parlamento, può davvero succedere ovunque.

Se per prima sono le istituzioni a non tutelare le donne, se nei palazzi di potere avvengono stupri allora non ci si può ormai stupire di niente.

Occorre come sempre essere tante, farsi sentire con proteste vigorose davanti al Parlamento, diffondere le notizia e le manifestazioni in tutto il mondo affinché siano un esempio da seguire, una lotta da combattere in ogni angolo del mondo, una battaglia da affrontare con grinta e infine una guerra da vincere. Per tutte le donne di questo mondo “malato”, forse da curare, forse da guarire.

di Stefania Lastoria

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