Leader ambientalista uccisa nell’amazzonia peruviana

Estela Costanto Mauricio, 55 anni, è l’ultima dei nove ambientalisti uccisi in Perù nel 2021.  Assassinata per quel sentimento di consapevole appartenenza alla propria terra che spinge ad impegnarsi per proteggerla e vivere in armonia con essa.

E’ stata trovata in una grotta nascosta nella foresta, nella regione amazzonica di Junìn, in quell’area della Selva Centrale costituita dal distretto di Val Perené. Fonti locali riferiscono che il suo corpo, al momento del rinvenimento, era  straziato dalle  brutali violenze e  crudeltà inflittale. 

Estela  era una leader che si batteva per migliorare le prospettive dei piccoli agricoltori locali, nel rispetto di quella Amazzonia peruviana che, per Estela e per la sua comunità, è sostentamento e scopo di vita, è legame ancestrale e spirituale.  Ma è anche affare che tanto attrae i “trafficanti di terra”, per le sue risorse minerarie, per il legname e per l’acqua. Per dare una misura basti pensare che un albero di mogano ha un valore economico di circa 11mila dollari.

Ovunque ci sia un appezzamento di terra utile alle colture intensive o al commercio di materie prime c’è un agro-business che, a giudicare dalle storie che legano gli ambientalisti assassinati, sembra seguire un iter ben preciso: prima arrivano i “cacciatori di risorse”, poi i latifondisti che cercano di accaparrarsi la terra, di incamerare più appezzamenti possibili e infine la corruzione e l’eliminazione fisica di chiunque si opponga a questi piani criminali.

La comunità di Shankivironi, di cui Estela era fondatrice, comprende qualche centinaio di indigeni ma, come afferma Il Presidente delle comunità native della Selva Centrale, Teddy Sinacay, “da anni i coloni si sono infiltrati nell’area e sono diventati la maggioranza, al punto da prendere decisioni per conto della comunità indigena. Tra queste la vendita illegale della proprietà”.

COLONI è il termine con cui gli indigeni definiscono gli stranieri che occupano il territorio senza averne il permesso, la VENDITA ILLEGALE avviene con quell’escamotage già usato con gli Indiani d’America: negare l’esistenza della proprietà laddove non è possibile dimostrarla con un contratto scritto o, come nel caso delle comunità della Selva Centrale, mettere in dubbio i confini rispetto a vecchi contratti che non hanno precise coordinate geografiche.

Estela, come riferiscono i responsabili della comunità, era stata molestata da persone con cui aveva dei conflitti per la terra. In un primo momento, le autorità che indagano sulla sua morte, avevano arrestato un vicino, ma è stato subito rimesso in libertà per mancanza di prove e di denunce a suo carico.

Quasi tutti gli omicidi di ambientalisti rimangono impuniti e la gran parte di questi avvengono in America Latina. Secondo il Global Witness, nel 60% dei delitti, la vittima è latino-americana e, nel 40% dei casi, si tratta di indigeni.

Nove omicidi e nessun colpevole, come racconta Carlos Rivera, avvocato dell’Istituto per la difesa legale.

Ci uniamo alle tante voci che si sono alzate per chiedere giustizia e verità per Estela.

di Nicoletta Iommi

 

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