Lending based crowdfunding o P2P lending?

Negli ultimi mesi stiamo sentendo molto parlare di Crowdfunding, immaginiamo che possa divenire l’ancora di salvezza umanitaria e solidale per tutti coloro che avendo in mente un progetto nuovo o la creazione di una StartUp, in alternativa ai freddi Istituti di Credito, possono finalmente rivolgersi ad investitori sconosciuti per reperire fondi e finanziamenti.

Tra i più conosciuti tra i modelli di crowdfunding e che sta interessando molto anche il mondo della finanza, abbiamo il Lending Based. Che cos’è? Detta in modo molto semplice è un’alternativa al classico prestito, il promotore invece di andare a chiedere i soldi in una banca, attraverso questo tipo di crowdfunding può vedere finanziato il suo progetto semplicemente online, attraverso le piattaforme di crowdfunding. Chi sceglie di avviare un funding in questo modo gli viene dato un rating ossia un giudizio e un voto di condotta che ovviamente sarà in seguito proporzionale al tasso di interesse che dovrà essere pagato ai creditori: chi chiaramente tra gli investitori sosterrà un rischio maggiore avrà un rendimento più alto.

Come funzionano questo tipo di piattaforme? Innanzitutto bisogna premettere che le piattaforme di Equity crowdfunding italiane sono autorizzate e monitorate dalla Consob e Banca d’Italia e i ‘prestiti’ possono avvenire in due modi: nel primo caso il singolo finanziamento viene suddiviso in quote che gli investitori possono comprare autonomamente sui portali che offrono questo tipo di servizio; nel secondo caso invece sono i portali a creare dei portafogli di prestiti con lo stesso rapporto di rischio rendimento che possono essere poi acquistati dagli investitori o meglio dai creditori con la diversificazione come avviene per gli investimenti.

A questo punto è necessario evidenziare che esistono 2 differenti piattaforme per investire e raccogliere capitali online: il Crowdfunding e il P2P Peer-to-Peer Lending. Il primo offre agli investitori una partecipazione azionaria nel progetto che sostengono mentre il P2P è un prestito in cui i soldi saranno rimborsati, dal mutuatario, con gli interessi.

Quindi il Crowdfunding dura fino a quando l’investitore detiene le proprie quote azionarie invece il P2P tende a durare per un periodo finito che suol essere più breve ma in ogni caso finchè il prestito non verrà onorato.

Anche sotto il punto di vista del rischio sui rendimenti finali il P2P ha dati certi ed espliciti e risulta pertanto meno rischioso. Tra le due opzioni, quindi, il P2P lending è l’unico ‘investimento’ a poter essere considerato pienamente una rendita passiva in quanto gli sforzi e le capacità attuative richieste sono davvero minime soprattutto per chi è alle prime armi o non è in possesso di un grande capitale diversificabile.

Vale la pena informarsi o semplicemente curiosare sulle pagine web di queste piattaforme dove si scopre un mondo virtuale di persone sconosciute che prendono parte concretamente e finanziariamente al progetto di qualcuno che vedrà realizzarsi magari quel sogno nel cassetto che in precedenza nessuna Banca avrebbe mai finanziato…

Alcune tra le piattaforme di P2P lending più utilizzate sono Envestio, Crowdestor, Robocash, Soisy, ecc. i risultati e i commenti positivi degli utilizzatori fanno sperare bene e allo stesso tempo ci aiutano a sfatare quel velo di sfiducia che ci oscura la vista e ci rende diffidenti di fronte a tutto ciò che non è tangibile e soprattutto a non dimenticare l’importanza di poter divenire parte della realizzazione di un progetto di qualcuno, magari guadagnandoci…

di Tommasina Guadagnuolo

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