Sorella Acqua

“Per noi credenti, ‘sorella acqua’ non è una merce: è un simbolo universale ed è fonte di vita e salute” lo dice papa Francesco citando San Francesco d’Assisi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. “Tanti fratelli e sorelle hanno accesso a poca acqua e magari inquinata, è necessario assicurare a tutti acqua potabile e servizi igienici. Affrettiamoci a dare da bere agli assetati. Correggiamo i nostri stili di vita, in modo che non sprechino o inquinino. Diventiamo protagonisti di quella bontà che ha portato San Francesco d’Assisi a descrivere l’acqua come una sorella che è molto umile, e prezioso e casto! (cantico delle creature)”

In tempi di pandemia si è compreso quanto sia preziosa l’acqua per le nostre vite. Lavarsi le mani è fondamentale per contenere la diffusione del Covid-19 e di molte altre malattie infettive. Eppure, tre miliardi di persone nel mondo non hanno questa possibilità. Una persona su tre, secondo i dati dell’Onu, non hanno accesso all’acqua pulita e la situazione peggiorerà nei prossimi anni. La stima dell’Onu, è che entro il 2050 saranno 5,7 miliardi di persone a vivere in zone con carenza idrica.

Il rapporto delle Nazioni Unite mette a nudo la criticità dell’accesso all’acqua, negata a più della metà della popolazione mondiale, dalle politiche delle multinazionali, dei governi delle multinazionali, delle economie delle multinazionali, del “filanteocapitalismo”, cioè dei ricchi che più ricchi non si può. I pochi, proprietari delle leve del potere mondiale, continuano ad assestare il pianeta, inquinandolo, distorcendo l’uso pubblico delle acque a favore dei grandi Monopoli privati. Oltre due miliardi di persone, secondo l’Onu, vivono in paesi con problemi di approvvigionamento idrico. Quattro miliardi di persone vivono in aree che soffrono di grave carenza d’acqua almeno un mese l’anno. Circa  1,6 miliardi di persone hanno a che fare con una scarsità d’acqua economica, cioè l’acqua sarebbe fisicamente disponibile, ma mancano le infrastrutture per farla arrivare alle persone. Un intervento di filantrocapitalismo sarebbe sufficiente a risolvere il problema, ma su questo tema, i ricchi-buoni, non sprecano i loro miliardi, hanno altre mire.

Allora torniamo al Cantico delle Creature, al poverello di Assisi che con parole umili ci trasmette l’amore per nostra “sorella acqua”, una sorella universale alla quale tutto dovremo sentirci legati, nel rispetto che sia pulita e potabile, e nella condivisione, che sia pubblica e di tutti.

di Claudio Caldarelli

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