Il Cinema Azzurro Scipioni rispalanca le sue porte

Il Cinema Azzurro Scipioni, Silvano Agosti e le migliaia di cittadini che si sono stretti accanto a loro ce l’hanno fatta. È scongiurata la chiusura della storica sala romana del cinema d’autore d’ogni tempo. Ne abbiamo scritto lo scorso numero, partecipando alla campagna di informazione e di sostegno. L’ordine religioso proprietario delle mura aveva quadruplicato il costo dell’affitto, costringendo Agosti a capitolare dopo quarant’anni di resistenza, di cui l’ultimo di totale inattività e mancanza di incassi causa virus. L’intervento risolutivo è stato quello della banca italo-francese BNL-BNP Paribas. BNL è una storica banca nazionale italiana che dagli anni ’50 del secolo scorso concede finanziamenti alle produzioni del cinema italiano. I suoi sotterranei sono pieni di pellicole cinematografiche di ogni tipo, dal momento che le opere non in grado di restituire i prestiti diventavano di proprietà della Banca. Da anni BNL è associata a BNP Paribas, divenendo uno dei più influenti sponsor dei maggiori festival ed eventi cinematografici internazionali.

Saranno ristrutturati completamente i locali dell’Azzurro Scipioni e sperimentata una nuova gestione per i prossimi cinque anni. Direzione, conduzione, indirizzo culturale e spirito fondativo originario saranno ancora nelle mani di Silvano Agosti. Conoscendo personalmente quest’ultimo, so bene quanto può essere problematico per lui la presenza tanto determinante e ipoteticamente condizionante di una tale entità economica. Avendo studiato montaggio cinematografico a Mosca, Silvano Agosti cita spesso un proverbio russo che dice: “Salvati da chi ti aiuta”. Non ha dubbi sulla riconoscenza che deve ai tanti cinéphile,  spettatori, semplici persone che lo hanno sostenuto e gli sono state vicine in questi ultimi mesi. Si dice sorpreso pure lui nello scoprire quanto la singolarità dell’Azzurro Scipione fosse ormai fiorita sulla pelle della città e attraverso essa si manifestasse l’amore per il cinema d’arte senza confini geografici e temporali. Silvano che la nuova gestione renderà permanente quello che lui aveva già sperimentato in diverse occasioni: il costo del biglietto a 1€ per i ragazzi sotto i vent’anni e per gli anziani sopra i sessantacinque. Per gli altri sarà mantenuto quello di 5€.

Per il resto sarà tutta una nuova sfida dell’eterno ragazzaccio indipendente Silvén nella nuova avventura con la sua antitesi: ossia un grande apparato economico-amministrativo con l’intero suo stile manageriale organizzativo e comunicativo. Anche per quest’ultimo sarà una bella grana. Già un film in sé.

di Riccardo Tavani

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