Molte armi pochi vaccini

“La pandemia è ancora in pieno corso; la crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri, ma nonostante ciò, i conflitti armati proseguono e si rafforzano gli arsenali militari. È questo lo scandalo di oggi”. Le parole di Papa Francesco pesano, aprono gli occhi ad un mondo di ipocrisia che continua a non vedere, ciò che è sempre più evidente. I soldi per le armi ci sono, ma le risorse per i poveri no. Le armi si producono, i vaccini vanno a rilento. Nel messaggio “Urbi et Orbi” il Papa ha rivolto il proprio sguardo ai popoli che maggiormente soffrono per guerre, terrorismo, violenze, catastrofi naturali. Ha auspicato un “internazionalismo dei vaccini” che impegni l’intera comunità internazionale a superare i ritardi nella distribuzione e favorire la condivisione, specialmente per i più poveri.

Le guerre proliferano, la vendita di armi alza i profitti e il numero dei morti. Le aziende che producono armi da guerra sono le più redditizie, le più avide, legate a profitti da capogiro. Ci sono tante armi, ma pochi vaccini. I poveri della terra sono esclusi dalle vaccinazioni ma sono inclusi nei teatri di guerra. L’economia di mercato, cioè il capitale, cioè il profitto gioca con la vita umana, anzi la sacrifica sugli altari della ricchezza stratosferica che genera morti, fame, sofferenza e tanta, tanta disuguaglianza. Papa Francesco continua imperterrito la sua battaglia contro un mondo sordo alla fratellanza, contro un mondo legato alla ricchezza che non condivide e neanche le briciole con una umanità morente. Milioni di persone, donne e bambini in particolare, soffrono, piangono, muoiono, senza speranza, solo perché si producono armi al posto del pane. Si muore di pandemia Covid per mancanza di vaccini, nel terzo mondo, perché non arrivano i medicinali, ma arrivano le armi, tante. Navi e navi cariche di armi attraversano il mondo, generando ulteriore sofferenza. Non c’è salvezza per il genere umano se non c’è fratellanza. Papa Francesco lo ripete continuamente. L’economia sociale, la redistribuzione equa della ricchezza, la produzione di generi di prima necessità, possono salvare il mondo da una “pandemia” ancora peggiore del Covid, la “pandemia della avidità” uno dei sette peccati capitali, che uccide più di ogni altra malattia, più di ogni guerra. Restiamo umani, scriveva Vittorio Arrigoni, restiamo umani dice Papà Francesco. Restiamo umani perché siamo tutti fratelli, figli di una unica grande Madre.

di Claudio Caldarelli

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