Ricordando Falcone e Borsellino

Si avvicina il 23 maggio. Non si può non ricordare quanto successo a Capaci senza contemporaneamente parlare del momento più buio che la magistratura sta passando.

Lo dobbiamo a persone come Falcone, Borsellino e Caponnetto che sono un esempio di come la magistratura si dovrebbe sempre comportare.

Mentre scrivo questo articolo non posso non esprimere la preoccupazione per il fatto che oggi si assiste alla fine della purezza della magistratura nell’immaginario collettivo.

Non posso non esprimere la preoccupazione che la democrazia non può fare a meno di un potere giudiziario che dia fiducia.

Non posso non esprimere la preoccupazione che i tanti magistrati per bene che lavorano in silenzio vengono oscurati dal conflitto esistente.

Dal canto mio, forte di una esperienza antimafia trentennale, non ho problemi nel riconoscere i bravi magistrati che combattono a prescindere se siano rimasti coinvolti nelle attuali polemiche.

Detto questo però non posso non dire che l’attuale conflitto esistente tra magistrati sarà un conflitto a somma zero che porterà ad una implosione sistemica della categoria.

Salvatore Calleri

Presidente Fondazione Antonino Caponnetto

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