Della mancanza di etica, nel mondo capitalista

Morti e licenziamenti, in nome del Dio Denaro             

Man mano che escono dei particolari dall’inchiesta sul disastro della funivia Stresa-Mottarone (14 morti), man mano che parlano gli avvocati, emergono due aspetti: la disabilitazione del sistema di sicurezza non è stata occasionale, ovvero è stata ripetuta più volte; gli imputati non si ritengono dei criminali, perché non pensavano che potesse avvenire un simile incidente. A pensarci, la reiterazione della disabilitazione di un sistema di sicurezza, unita ad una forma di autoassoluzione, dimostra la mancanza di percezione della pericolosità, della gravità del fatto. Al di là dell’aspetto penale, colpisce che il motivo che ha causato il disastro, sia il dover far funzionare comunque quella linea: il non funzionamento avrebbe significato dei mancati guadagni. Quanto valeva la vita di 14 persone? Il prezzo del loro biglietto… Secondo un’inchiesta, in Lombardia sono stati contaminati molti ettari di campi (la cui quantificazione e localizzazione, è cosa legislativamente incerta), in quanto fertilizzati con gessi inquinati da idrocarburi e metalli pesanti, derivanti dal trattamento dei fanghi depurativi e spacciati come “in regola” a dei coltivatori. In questo modo si è avvelenato il cibo, per poter guadagnare grazie a trattamenti meno costosi, frodando la buona fede di chi lavora la terra e di chi ne mangiava i cibi. Pare che nelle intercettazioni telefoniche, i responsabili ridessero del loro crimine, così come altri onesti imprenditori ridevano la notte del 6 aprile 2009, incuranti delle vittime, pensando ai facili guadagni per la ricostruzione. Ovviamente, il discorso sulla riduzione della sicurezza sul lavoro, per non interrompere la produzione, per renderla più efficiente (mentre si rimuovono protezioni, si disabilitano i sistemi di sicurezza, si pongono i comandi in posizioni pericolose), coi suoi silenziosi morti quotidiani, con le disabilità procurate, che non fanno notizia, dimostra che per certi figuri, la vita e la salute umana non valgano i soldi in più che possono guadagnare.

Ma non ci sono solo gli incidenti, non ci sono solo le stragi o le “tragiche fatalità” prevedibili, a rendere peggiore il mondo dell’imprenditoria. In attesa della fine della pandemia quelli che una volta i lavoratori chiamavano Padroni stanno già chiedendo di non rinnovare il blocco dei licenziamenti, di non porre condizioni agli aiuti di Stato, per avere mano libera nel ridurre i dipendenti (stabili) e precarizzare il lavoro, in vista del prossimo “rimbalzo economico” che storicamente ha sempre caratterizzato la fine di guerre, carestie e pandemie, per poter guadagnare molto di più, di avere più soldi di quelli che comunque otterrebbero. Dei disastri personali, dei disagi sociali, all’imprenditoria non interessa: se ne occupi poi lo Stato con ciò che può, invero ben poche risorse, visto l’elevato tasso di evasione fiscale e tutti i sistemi per eludere il fisco e pagare le tasse in paradisi fiscali. Se il Governo-Draghi non sarà abbastanza forte, se deciderà di non prendere delle decisioni a favore (questa volta) dei lavoratori, quando scadrà il blocco migliaia di persone perderanno il lavoro, migliaia di persone, di famiglie arriveranno alla disperazione e, anche allora, arriveremo a sapere di morti evitabili.

“La lunga mano del mercato” non porta nessun reale beneficio per le persone comuni perché il capitalismo, soprattutto quello italiano, non ha che un solo obbiettivo: arraffare sempre più soldi, senza guardare alle conseguenze, senza rispettare nessuna etica o religione, senza curarsi della vita umana. Ma quando poi certi padroni avranno raggiunto questo scopo, causando morti, disperazioni ed avvelenamenti dell’ambiente, cosa otterranno? Nel pensiero dei nativi americani, semplice e saggio, la risposta è…di mangiare il proprio denaro. Proprio un gran capo Sioux, Nuvola Rossa, un giorno disse: “(…) la ricchezza non è di nessuna utilità e non si può portarla con noi una volta morti”. Eppure, ancora nel terzo millennio vediamo che molti non la pensano così e tutti i morti ed i licenziamenti evitabili, lo stanno a dimostrare.

di Mario Guido Faloci

Print Friendly, PDF & Email