A Santiago la sindaca è comunista

A ricoprire la prestigiosa carica di sindaco della capitale Santiago, è Irací Hassler Jacob, 30 anni, femminista e militante comunista, seconda donna e prima esponente del partito. In un Cile in piena effervescenza politica e sociale, è il partito comunista a incarnare il cambiamento.

Irací Hassler Jacob ha preso le funzioni il 28 giugno scorso. Al momento del giuramento, ha alzato verso l’alto il pugno sinistro. Al polso portava la sciarpa verde delle femministe. Si è rivolta al pubblico e ha detto: “Lo prometto, in nome del popolo”.

La città di Santiago, bastione conservatore, è stata governata negli ultimi quattro anni da Felipe Alessandri, esponente del partito di destra Renovación Nacional (RN).

Irací Hassler Jacob ha partecipato al movimento studentesco del 2011, mentre studiava economia e da quel momento il suo impegno politico si è radicato sempre più. Ai suoi genitori che non hanno mai militato in politica, disse che si era iscritta alla Gioventù Comunista. La donna ha più volte riconosciuto che suo padre ha convinzioni politiche di destra ma che ha sempre ricevuto il suo sostegno nonostante le differenze ideologiche siano molto profonde.

La sua vittoria è stata una delle grandi sorprese delle elezioni che si sono svolte nel fine settimana del 15 e 16 maggio scorsi, durante le quali, oltre ai sindaci, sono stati eletti anche i governatori e i membri della Costituente, che avranno il compito di redigere la nuova Costituzione. Il cammino verso il comune di Santiago non è stato cosparso di rose. Si è trattato di un lungo processo, culminato in elezioni primarie cittadine senza precedenti, in cui l’economista si è confrontata a rappresentanti delle organizzazioni di base e di quartiere del suo comune. “Queste primarie, coordinate dalle organizzazioni della stessa municipalità di Santiago, sono state un momento storico, un passo importante verso il cambiamento, un processo di partecipazione diretta dei cittadini senza precedenti”, ha detto Irací Hassler in un’intervista alla radio cilena ADN. Alle primarie è arrivata in testa con il 55% dei voti.

Da quel momento, per stare più vicina alla gente, ascoltare i problemi, le speranze, le aspettative del popolo, ha cominciato a frequentare più spesso i mercati, le fiere, i consigli di quartiere. E sulle spalle portava sempre uno zainetto di un artigiano locale con sopra l’immagine dell’artista messicana Frida Kahlo. È così che è iniziata la sua campagna elettorale.

Il progetto portato avanti da Irací Hassler trae origine nei quartieri stessi, è stato costruito grazie alla partecipazione della gente, era normale quindi condividerlo, trovare dei modi per farlo circolare, essere presenti sui social, perché alla fine tutti si sono sentiti parte del programma. Questo ha permesso di combattere gli eventuali pregiudizi che potevano sorgere. Tutto ciò che Irací Hassler ha fatto lungo tutto il suo percorso ha una storia.

All’interno del team tutti sottolineano le qualità della neo sindaca. “È una donna seria, di convinzioni, molto intelligente, che ha curato la sua campagna nei minimi dettagli e non ho dubbi che non cambierà, che resterà se stessa, anche alla testa del comune”, afferma Gallegos Gambino, che ha appena raggiunto l’ufficio della comunicazione del comune. “Penso che possieda molte di quelle qualità che contano nel Cile post-proteste del 2019. È una donna giovane, femminista, che ha partecipato al movimento studentesco, che è sempre stata a favore del cambiamento, anche quando era consigliera comunale. Penso che le persone abbiano davvero apprezzato il fatto che sia giovane. Hanno visto in lei un’opportunità di cambiamento e, soprattutto, apprezzano la sua capacità di ascoltare gli altri. Le persone avevano bisogno e voglia di sentirsi ascoltate e di far parte di un progetto“.

Hassler ha anche orientato la sua campagna sul tema dell’immigrazione, in modo da fornire delle soluzioni alla popolazione migrante, con un approccio in netta opposizione a quello del suo predecessore, mettendo l’accento sulle politiche di inclusione. “Sarebbe bello se il nostro comune riflettesse questa diversità e facesse in modo che la diversità di Santiago si possa esprimere nella migliore convivenza possibile. Dobbiamo lavorare per il diritto alla cittadinanza. È questo il nostro messaggio. Indipendentemente dalla nostra origine o dalla nostra condizione di migranti, dobbiamo essere in grado di avanzare verso condizioni di vita migliori per tutti” – ha detto la giovane sindaca in un’intervista alla BBC.

Per rispondere a questi problemi, Hassler ha presentato un programma dettagliato e una serie di proposte per far ripartire l’economia. Il giorno prima del suo insediamento, ha reso noto il suo team di lavoro, composto da nove persone fidate, cinque donne e quattro uomini. Strappare alla destra il comune di Santiago non è solo un trionfo locale. Con le elezioni presidenziali che si avvicinano, il 21 novembre, un altro comunista è emerso come candidato credibile per riprendere la sfida a livello nazionale: è Daniel Jadue, sindaco del comune di Recoleta, sull’altra riva del Mapocho, che è in testa nei sondaggi e potrebbe partecipare alle primarie della sinistra di luglio.

“I miti sui comunisti sono crollati e oggi siamo più presenti nel dibattito pubblico. Un’amministrazione comunista in un governo locale può trasformare la vita delle persone”, ha detto la giovane sindaca in un’intervista all’agenzia France-Presse.

E così la città di Santiago è desiderosa di vivere il cambiamento, la rinascita e quel rinnovamento da tanti anni atteso. Il mondo guarda con entusiasmo e curiosità ai cambiamenti promessi e in fase di realizzazione da parte di Irací Hassler Jacob.

di Stefania Lastoria

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