Piccole pubblico ministero crescono

Torna Sara Malerba, la discreta, tenace Pubblico Ministero di Torre Piccola, località marittima e portuale, tanto astratta geograficamente, quanto concretamente letteraria. L’ha fondata un paio di anni fa Luigi Irdi, proprio per dare una deissi, un esistenziale spazio-tempo d’indagine e d’azione a questa allora anonima eroina di una Procura di provincia. Il primo romanzo, in cui appaiono località e magistrata è Operazione Athena, del 2020, che abbiamo qui recensito. Lo stesso editore, Nutrimenti, porta proprio in questi giorni nelle libreria il suo seguito: Il nero sta bene su tutto.

Luigi Irdi ha trascorso una vita nel giornalismo d’inchiesta, nell’intricato intreccio di vicende politiche, amministrative e giudiziarie. Conosce bene la materia lavica che ribolle, sempre pronta a eruttare, sotto l’epidermide asfaltata e ferro-cementata della realtà. Già prima che esplodesse il caso Palamara, Irdi mostrava in quel primo romanzo, per quanto in chiave sarcastica, tutti i paradossi dell’intasato traffico spartitocratico, in cui le correnti della magistratura si dividono, paralizzando a vicenda sé stesse e l’immane macchina della giustizia italiana. Ugualmente, però, si percepisce che Sara Malerba non è per niente fisicamente astratta come il territorio che l’autore le ha affidato. Il suo è solo un nom de plume, di una vera toga e mente indagatrice. Ossia ci troviamo in presenza di pagine che squarciano tratti di quel sottosuolo non visibile, a noi sconosciuto, nascosto, ma da in cui si prendono corpo le vere forme e consistenze di ciò che affiora in superficie. Ma torniamo al toponimo narrativo di Torre Piccola.

Un treno vi porta un delitto e una vicenda che provengono dal passato delle sue spiagge, dei suoi stabilimenti balneari, delle comitive di ragazze e ragazzi che vi si formano e vi amorazzano nel breve colorirsi e scolorirsi d’una abbronzatura e d’una cotta. Un’epoca sconosciuta a Malerba, con radici che dalla superficie s’inabissano sotto il bitume mezzo liquefatto delle strade sotto la canicola estiva. Anche per questo lei vuole che ad affiancarla nelle indagini sia ancora una volta il maresciallo dei carabinieri Elvio Berardi. Per quanto pure lui estraneo all’ambiente umano di quell’epoca, le sue conoscenze di personaggi e situazioni del presente di Torre Piccola, più facilmente gli consentono di risalire alla loro inevitabile provenienza da quel passato. Una di quelle ragazze la ritroviamo oggi, sebbene ammazzata proprio su quel treno, quale influencer, così celebre nel panorama nazionale, da essere già un mistero in sé il suo ritorno in una località ormai per lei tanto secondaria. Di treni, però, si occupa anche un altro dei protagonisti di quell’epoca, in qualità ora di presidente ras di un’associazione in difesa dei diritti e della sicurezza dei pendolari. E anche di titolare di una palestra cittadina. Un ambiente da cui risale subito in superficie il colore vagamente e giovanilmente nero, in senso politico, di quell’antico giro. Un nero che sta bene su tutto, che è parte costitutiva anche del noir, del buio che avvolge la scena di quel crimine?

Non mette conto qui neanche vagamente accennarvi, perché la sapienza accumulata nel trattamento letterario e narrativo del genere da parte dell’autore, è ormai tale da esservi intimamente sedimentato dentro tutto il piacere fisico della lettura e della scoperta rigo dopo rigo, pagina dopo pagina. In questo senso la progressione qualitativa rispetto all’esordio dello scorso anno è notevole, lodevole, soprattutto decisamente avvolgente. Progrediscono e assumono una forma letteraria più compiuta anche quegli iniziali topos che caratterizzavano il personaggio di Sara. Tra questi, la sue passioni, le sue conoscenze cinematografiche, non sono qui solo metafore esemplificative dei nodi più enigmatici, ma si fanno addirittura perno del loro scioglimento. Poi, soprattutto, gli aspetti precipuamente femminili dell’indagatrice. E qui l’autore compie un passo tanto delicato, quanto critico. Già il grande giallista Edgar Wallace, nel dettare le sue regole del genere crime, segnava un confine non violabile tra eventuale intrigo amoroso e affaire noir. Irdi lo sfiora, ma con un tocco di tale leggerezza e autenticità femminile, da consentirgli forse di affermare – parafrasando Flaubert – Madame Malerba s’est moi. Tanto lo slancio identificativo che personaggio e autore non si fermeranno certo a questa loro seconda impresa.

Luigi Irdi, romano, formatosi con Giuliano Zincone, ha lavorato per oltre 40 anni nei giornali (Corriere della Sera, Il Lavoro, L’Europeo, National Geogrephic, Il Venerdì e altri). Ha scritto romanzi, saggi, canzoni. Con Nutrimenti ha pubblicato Operazione Athena (2020), esordio della Pm Sara Malerba. Proprio il caso per me di dire ri-conoscerlo, perché l’ho rincontrato da non molti anni, dopo averlo perduto di vista per parecchio tempo.

di Riccardo Tavani

Print Friendly, PDF & Email