Antonino Polifroni, non poterono piegarlo e lo uccisero

Dopo la figura simbolo di Libero Grassi è doveroso ricordare un altro eminente combattente per la libertà e la legalità: Antonino Polifroni. Imprenditore impegnato nel contrastare qualsiasi forma di sopruso e di illegalità si era opposto alle reiterate minacce e vessazioni perpetrate dalla ‘Ndrangheta nel reggino. Non poterono piegarlo e lo freddarono con diversi colpi di arma da fuoco il 30 settembre 1996 a Varapodio. Nessuna scorta ma solo il suo coraggio individuale. La famiglia ne ha ereditato i valori nella forma più alta: ogni due anni istituisce borse di studio per gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Varapodio al fine seminare gli ideali di cittadinanza responsabile e legalità.

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani invita a ricordare tutti i martiri della legalità e soprattutto a conoscere i progetti e le azioni connesse al loro operato. Chi come Antonino Polifroni merita tutta la nostra riconoscenza e maggiore attenzione mediatica e delle autorità per gli ideali nobili in cui credeva.

“A questo può servire parlare di mafia, parlarne spesso, in modo capillare, a scuola: è una battaglia contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell’uomo per soldi.” (Don Pino Puglisi)

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

 

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