Castelnuovo di Porto è pronta ad accogliere i profughi afghani. L’intervista al Sindaco Riccardo Travaglini

“Non possiamo rimanere inermi di fronte alle tragedie del presente in cui viviamo”. Riccardo Travaglini, Sindaco di Castelnuovo di Porto (Rm), con un lungo post sulla pagina Facebook del Comune, ha spiegato, nei giorni scorsi, le ragioni per le quali ha deciso di inviare una nota formale ai Ministri degli Interni e degli Esteri per dare la disponibilità ad accogliere nuclei familiari provenienti dall’Afghanistan.

“E’ la Costituzione che prevede che lo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche ha diritto di asilo nel territorio della Repubblica. Non è un “se” o un “forse”, è uno specifico dovere di accoglienza”, ci dice quando lo incontriamo nel suo Ufficio.

La vostra disponibilità è arrivata prima dell’apertura dei corridoi umanitari. A che punto siamo?

Ho inoltrato la seconda missiva alla Prefettura per illustrare quale è la nostra offerta di accoglienza. All’inizio avevamo dato disponibilità anche per palestre e impianti sportivi, nel caso ci fosse bisogno di un’accoglienza più massiva. Attualmente abbiamo messo a disposizione due residenze. Sono appartamenti grandi, in grado di ospitare fino a 16 persone. Il Vice-Prefetto mi ha comunicato che si tratta di famiglie numerose. Attendiamo l’ok della Prefettura perché non siamo dentro un circuito SPRAR, non abbiamo attivo un sistema di accoglienza diffusa e quindi abbiamo bisogno di una convenzione in emergenza direttamente con la Prefettura, così come già fatto in passato il Centro Richiedenti Asilo e non abbiamo difficoltà a replicare.

A proposito del CARA, l’esperienza vi sarà d’aiuto?

Sicuramente ci sarà d’aiuto per la rete di rapporti che abbiamo creato all’epoca, una rete soprattutto di competenze. All’inizio abbiamo pensato ad un contributo di tipo volontario e poi fare richiesta per l’apertura di uno SPRAR a Castelnuovo di Porto, che comunque era nostra intenzione fare. Abbiamo soltanto accelerato i tempi.

Verranno coinvolte anche le associazioni e i cittadini del luogo?

Si, l’ANPAS, i volontari del soccorso, hanno già dato ampia disponibilità sia per la parte sanitaria che per il fabbisogno giornaliero delle famiglie. Ho ricevuto tantissime offerte di aiuto da parte dei cittadini. Tra le proposte singolari c’è stata la disponibilità, come mediatore culturale, di un architetto residente a Castelnuovo di Porto, Mohammad Ghahhari, che parla il loro dialetto perché proviene da una zona vicina a quella dei profughi. Ma anche medici e psicologi si sono detti pronti a fare la loro parte.

Arriveranno persone che scappano da una situazione drammatica, soprattutto per le donne. Il vostro aiuto concreto andrà oltre la disponibilità abitativa?

Nell’ottica di processo di consapevolezza ed emancipazione della donna abbiamo tantissimi progetti già attivi. Le donne per esempio possono inserirsi nel progetto di sartoria e tessuti sociali e da lì iniziare quel percorso di integrazione che credo possa divenire automatico una volta che si è inseriti in una società.

Ci sono altri Sindaci nella zona ad aver dato questa disponibilità’?

Che io sappia, oltre a Castelnuovo di Porto, anche Roma Capitale, l’ANCI e ora anche il Sindaco di Monterotondo, sono pronti a mettere a disposizione e ad ampliare i sistemi già attivi di accoglienza.

Come hanno reagito i cittadini di Castelnuovo?

Al di là di qualche segnale di comprensibile preoccupazione, causato soprattutto da una certa campagna di comunicazione che crea disparità per l’accoglienza, tra uomini, donne e bambini considerando quest’ultimi più accettabili rispetto ai primi per i quali c’è il timore di infiltrazioni terroristiche, devo dire che il post che abbiamo pubblicato sulla pagina istituzionale del Comune ha raggiunto più di cento condivisioni e i commenti sono stati quasi tutti positivi. Molti cittadini si sono detti pronti anche a mettere a disposizione immobili privati. Vuol dire che a Castelnuovo di Porto la comunità è cresciuta e ha preso consapevolezza che l’immigrazione è un fenomeno naturale da gestire e non un problema.

Lei ha anche reso pubblica la sua firma per i referendum e per la proposta di Legge antifascista. Un Sindaco che incarna lo spirito dei tempi?

Direi un Sindaco che incarna i valori della Costituzione Italiana sulla quale ha giurato.  La Costituzione è antifascista e antirazzista.

di Nicoletta Iommi

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