FALVATERRA FILM FESTIVAL DEDICATO ALLE DONNE DI KABUL

silviaDedicato alle donne di Kabul, il 21 agosto si è conclusa la prima edizione del Festival Internazionale del Cortometraggio, Falvaterra Film Festival 2021.  Il festival nasce dalla collaborazione della direttrice artistica Flavia Coffari (Associazione Women Art Future) con il Sindaco Francesco Piccirilli e l’assessora alla cultura Elisa Ceccarelli, entrambi amanti del buon cinema, che hanno ideato questo Festival con il desiderio di “diffondere l’arte e la cultura cinematografica dando visibilità alle opere dei nuovi autori ed autrici, per promuovere un cinema di qualità, con idee originali, ed anche per scoprire talenti in attori e attrici non conosciuti al grande pubblico”.

Grazie all’entusiasmo degli organizzatori, il Cinema è arrivato per la prima volta nel paese di Falvaterra, dove una grande affluenza di pubblico ha movimentato le tre serate di piazza, lasciando un indelebile ricordo negli spettatori, ma soprattutto dando la possibilità di andare al cinema per la prima volta, a persone che non avevano mai assistito ad una proiezione cinematografica in vita loro. Se, come disse Bernardo Bertolucci, «ricorderemo il mondo attraverso il cinema», allora questo festival è stato veicolo di ricordi e di sogni per Falvaterra, un piccolo borgo di 500 anime, dove il cinema non era mai arrivato fin d’ora. Bellissima e toccante la testimonianza di una signora di 75 anni che per la prima volta nella vita, ha potuto assistere ad una proiezione cinematografica, proprio grazie a questo evento. Tanti gli ospiti, intervenuti durante le serate del festival, soprattutto presenti molti dei premiati: 

  • Il regista Antonello Schioppa per il corto “Dove si va da qui”, film ispirato ai mille fatti di cronaca sul femminicidio, che ha vinto il premio per miglior attore protagonista, per l’interpretazione di Peppino Mazzotta (ispettore Fazio nella fiction “Il Commissario Montalbano”):
  • Lucia Lorè, miglior attrice protagonista per il corto “La Pescatora”, di cui è anche regista, altra tematica che tratta la violenza sulle donne;
  • Cinzia Angelini che, arrivata in Italia direttamente da Los Angeles, ha presentato il suo corto animato “Mila”, vincitrice del premio Best International Short Film;
  • Alessia Buiatti per il corto “Il tempo e i giorni” che ha vinto Best Script
  • e l’Honorable Mention per migliore attrice protagonista Emma Frison:
  • Valentina Bertuzzi per “Delitto Naturale”, che tratta del passaggio dall’adolescenza alla maturità, con sfondo thriller psicologico, che ha vinto il premio Cinema d’Autrice, ricevendo un’opera originale realizzata dall’artista locale Fabiana Tanzi.

La manifestazione è stata dedicata alle donne di Kabul, su proposta delle donne organizzatrici dell’evento a partire da tutta la giunta comunale, ma soprattutto dalla sua assessora alla cultura e dal sindaco stesso, dall’Associazione Culturale Women Art Future nella figura di Debora Molinaro come Organizzatrice Generale del Festival e da Flavia Coffari, Direttrice Artistica. Sono stati toccati dai cortometraggi in gara, temi legati alla difesa della dignità di genere, al femminicidio, alla violenza sulle donne, ai problemi dell’adolescenza e tantissimi altri temi di grande importanza e di triste attualità. La drammatica situazione delle donne di Kabul ha dato lo spunto per una riflessione sulla libertà: dalla libertà di espressione a quella di libero movimento, da quella dell’abbigliamento a quella di pensiero. Ogni libertà negata a loro si riflette tragicamente su tutte le donne della terra. Purtroppo, il loro futuro si muove verso il buio più totale, verso il silenzio assordante delle loro urla soffocate: donne condannate a non poter più esprimere le loro idee pubblicamente, a non poter più studiare, leggere, cantare, ascoltare radio, ad essere cancellate dalla vista degli altri nascoste sotto un pesante burka, ad essere isolate e bastonate se escono non accompagnate da un uomo di famiglia e se non rientrano nei rigidi canoni talebani.  Ogni occasione per ricordare le loro grida di aiuto è benvenuta, grazie quindi alle organizzatrici del Falvaterra Film Festival, per averci donato questa possibilità di parlare pubblicamente di loro.

di Silvia Amadio ed Elena Tenga

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