All’armi, son fascisti!

Forse non esiste ancora in Italia un vero e proprio partito fascista, ma certamente ci sono i fascisti, non sono pochissimi e sono in qualche modo organizzati. Questo si evince dai due servizi mandati in onda sa Piazza Pulita e dalle immagini dei recenti disordini di piazza, mostrate da tutti i telegiornali.

Dobbiamo ammettere che anche la televisione, a dispetto dei detrattori, qualche volta è utile!

Ai fatti che tutti abbiamo visto e sentito ha fatto seguito il solito teatrino della politica, che ha mostrato, come spesso accade, di avere un suo lessico peculiare, dove il significato delle parole viene distorto e la verità massacrata.

Per esempio, la parola patrioti. Ricorre spesso nei discorsi della Meloni e nell’ambiente di destra. Le molte bandiere italiane portate dai manifestanti, coordinati, come è ben documentato, da Forza Nuova, tendevano a trasmettere quel messaggio: siamo patrioti. Peccato che quelle stesse bandiere siano state usate, ben arrotolate sulle loro aste, per malmenare i poliziotti che cercavano di fare il loro dovere nel difendere la sede della CGIL. Davvero patriottico usare il tricolore come arma su dei rappresentanti dello Stato italiano. È un patriottismo simile a quello che vuole difendere il patrio suolo dall’attacco di pericolosi naufraghi disidratati e infreddoliti che una nave cerca di portare in salvo. Davvero eroici patrioti. Ma questo, al massimo, è nazionalismo, che è cosa ben diversa, perché nega agli altri il diritto alla stessa dignità, se non sono italiani. Ed ha la tipica caratteristica di trasformare, simbolicamente o materialmente, la bandiera in un’arma.

C’è poi stata la reazione alla mozione del PD di sciogliere Forza Nuova in base alla legge Scelba, che vieta la ricostituzione del partito fascista. Tutta la destra ha proposto di applicarla a tutte le associazioni più… turbolente, sia di destra, sia di sinistra. Ora, però, FN è un partito, e può essere sciolto in base a quella legge, ma a sinistra quale partito dovrebbe essere sciolto? E poi, quali sarebbero le associazioni di sinistra? Forse i centri sociali, che non sono mai stati un partito e, quindi, che cosa sciolgo? Mistero del lessico politico. Traducendo in un italiano meno patriottico ma più sensato, alla fine credo che la destra volesse dire che i facinorosi esistono anche sull’opposto versante politico, ma questo vuol dire semplicemente buttarla in caciara e confondere la gente: qui si parla di ricostituzione del partito fascista, non di violenza di piazza.

Ma certo, il neofascismo è come la mafia: non esiste. E questa è una negazione che qualifica incontrovertibilmente chi la fa.

Infatti, non sono fascisti, ma si salutano col braccio alzato; non sono razzisti ma danno della scimmia a una deputata di origine africana; non simpatizzano per il nazismo, ma lodano la perfetta organizzazione della wehrmacht. Mistero di un lessico che non ha più rapporto con la realtà.

D’altronde questo tipo di ipocrisia è sempre esistita, dalla caduta del fascismo in avanti. Ricordo un vecchio documentario, “Bianco e Nero” (1975, di Paolo Pietrangeli) che mostrava come Almirante indossasse il doppio petto – come allora si diceva – nelle occasioni ufficiali e facesse dichiarazioni ben diverse negli incontri più riservati, o addirittura parlando con giornalisti non italiani.

Un’ultima notazione, piuttosto indicativa della “matrice” dei disordini (quella che tanto risulta oscura alla Meloni), riguarda un precedente storico, accaduto proprio 100 anni fa. Nel 1921 le “squadracce” fasciste invasero Ravenna e vandalizzarono la sede delle associazioni operaie. Come si vede, i nomi cambiano, ma il metodo è proprio uguale. Anzi, ho il dubbio che la coincidenza temporale non sia un caso, quasi che Forza Nuova abbia voluto lanciare un messaggio: siamo noi, siamo tornati.

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