Bussate e vi sarà aperto

“Bussate e vi sarà aperto…” un versetto del Vangelo di Luca. Un versetto del Vangelo, che nella cattolicissima Polonia viene interpretato al contrario: bussate quanto vi pare, mai vi sarà aperto. Eppure ai tempi di Solidarnosc, il movimento cattolico, nato nelle chiese, guidato da Leach Walesa, per abbattere il regime comunista filo-sovietico, ovunque bussassero, ai polacchi fu aperto. Ora, ciò che è stato fatto alcuni decenni fa, non vale più. Anzi, non solo non vi sarà aperto, ciò che accade ai fratelli siriani, afghani, al confine con la Bielorussia ne è il cattivo esempio, ma costruiranno un muro. La Polonia alzerà un muro, come fecero a Berlino nel agosto 1961 per impedire di attraversare la frontiera.

L’annuncio del muro è stato dato dal premier polacco Morawiecki, che ha precisato che inizieranno i lavori a dicembre. Ha anche ventilato l’intervento della Nato contro la Bielorussia, colpevole di far arrivare i fratelli che fuggono dalle guerre e dalla fame, fino al confine. È iniziata una nuova guerra fredda, alla nascita di una nuova cortina di ferro spostata ad est, ma con il sostegno della stessa Europa che ha voluto abbattere la prima. Ci saranno nuovi muri, eserciti ammassati ai confini, giochi di diplomazie incapaci di affrontare la questione, tutte protese al sovranismo che l’Unione Europea doveva rimuovere. Ma se andiamo a vedere, scopriamo che l’amata che minaccia i confini della Polonia, quindi dell’Europa, sono un migliaio di donne e bambini, accampati in un bosco al freddo e al gelo. Armati solo di speranza di una vita migliore, sottratta alla violenza, alla fame, alla guerra, alla povertà e alla miseria. Costruire un muro, schierare gli eserciti, significa rifiutare ogni forma di umana solidarietà e accoglienza nei confronti di nostri fratelli. Un rifiuto che attraversa tutta l’Europa, il naufragio sulla Manica è costata la vita a 27 persone, dalla Francia, all’Italia, fino alla Polonia e Ungheria che rinnegano addirittura i trattati europei.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: “È sconcertante quanto avviene ai confini della UE, c’è un divario con i principi proclamati…Sorprendente il divario tra i grandi principi proclamati e non tenere conto della fame e del freddo a cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione”. Il Presidente Mattarella, ha, di fatto rotto il tabù dell’indifferenza qualificando i fratelli accalcati alla frontiera, non come invasori, non come alieni, ma come “esseri umani”. Questo è il punto cruciale della questione. Le politiche di respingimento dei flussi migratori adottate dall’Unione Europea sono sostenibili solo al prezzo di disumanizzare la folla dei profughi, considerarli merce indesiderata da bloccare ai confini, ancor meglio prima che arrivino a ridosso dell’UE. Disumanizzare. Questa la strategia che permette di far morire di freddo e fame bambini di un anno.

C’è un divario sconcertante fra i grandi principi proclamati solennemente nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e quello che sta accadendo sotto i nostri occhi al confine polacco, ma anche nel Mediterraneo o nella Manica. Che senso ha dichiarare che la dignità umana è inviolabile (art. 1) che ogni persona ha diritto alla vita (art. 2) che ogni persona ha diritto alla propria integrità fisica e psichica (art. 3) se poi si lasciano morire di fame e freddo le persone accampate alla frontiera. Che senso ha riconoscere il diritto di asilo (art. 18) secondo la Convenzione di Ginevra del 1951, se poi si impedisce ai fratelli di presentarsi alla frontiera per richiedere asilo?  È veramente assurdo che si schieri un’amata in assetto di guerra per proteggere la frontiera da 4.000 fratelli, persone disarmate che chiedono solo pane. Pane e poter vivere meglio. I militari polacchi hanno usato lacrimogeni, idranti, cannoni d’acqua, per disperdere i fratelli che cercavano di attraversare la frontiera. Ricevendo i complimenti del ministro della Difesa.

Quanto accade oggi, è il segnale di inizio della stessa lucida follia di allora, la follia disumana dei campi di sterminio, fatta di recinzioni, di filo spinato e di cani che sbranano. È disumano respingere i bambini accampati al freddo, nella foresta. È disumano considerarli merce avariata da respingere al mittente. Noi, la pensiamo come il Presidente Mattarella: “È sconcertante quanto avviene ai confini dell’UE, c’è un divario con i principi proclamati e non tenere conto del freddo e della fame a cui sono esposti esseri umani ai confini dell’Unione…”

Esseri umani, non merce avariata.

di Carlo Faloci e Claudio Caldarelli

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