Il covid, le bufale e la politica

L’altro giorno ho ricevuto la terza dose di vaccino anti covid. Ho avuto qualche disagio: dolore alla spalla, febbricola, per un giorno intero non mi sono sentito in gran forma.

È vero, il vaccino non è privo di effetti collaterali e per fortuna non mi sono toccati i peggiori. Vogliamo dirlo? non sono morto. D’altra parte, molte altre volte ho preso un’aspirina e non sono morto. Eppure l’aspirina ne provoca parecchi, di morti: negli USA ne hanno calcolati oltre 16.000 l’anno, praticamente una pandemia. Se penso a quante volte ho preso un’aspirina (o un brufen, se è per quello) mi vengono i brividi. Che incosciente!

Al contrario, un recente studio ha messo a confronto la mortalità tra un gruppo di 6,4 milioni di persone vaccinate contro il Covid-19 e un altro di 4,6 milioni di persone non vaccinate, nel periodo dal dicembre 2020 al luglio 2021*. È risultato che nel primo gruppo (i vaccinati) la mortalità – beninteso, per cause diverse dal covid – è stata inferiore rispetto al secondo (i non vaccinati). La conclusione degli autori è che lo studio “rafforza il profilo di sicurezza dei vaccini attualmente approvati negli USA” (la traduzione è mia).

Non mi sembra che questo vaccino sia tanto dannoso; sicuramente molto meno di tante pericolose medicine che prendiamo, senza pensarci due volte, per disturbi assai meno gravi del covid.

Dovremmo forse dire che, se non ci sono maree di cittadini che scendono in piazza per protestare contro l’aspirina, è perché sono pagati da Big Pharma (in particolare dalla Bayer, che la produce indisturbata da oltre un secolo).

E, a voler essere coerenti, dovremmo anche chiederci chi paga le persone che scendono in piazza contro il vaccino anti covid. Forse lo fanno gratis, del tutto spontaneamente, ma la cosa non è così semplice.

Voglio dire che non è facile capire perché mai alcuni siano convinti che il covid sia una normale influenza e che il vaccino, invece, provochi un sacco di guai. Da quando esiste la pandemia ho ricevuto molteplici messaggi e documenti di questo tenore attraverso WhatsApp o altri “social”, tutti a loro volta girati da altri messaggi o provenienti direttamente dalla rete, soprattutto da Youtube. La cosa interessante e al contempo preoccupante è che alcuni mi sono stati inviati da persone di buona intelligenza e di non bassa cultura, che ci avevano tranquillamente creduto. Come si spiega la forza di persuasione di notizie e messaggi che si rivelano falsi ad un esame appena un po’ approfondito?

Per cominciare, è necessario riflettere su come viaggiano le informazioni sul web.

Faccio un esempio: voglio promuovere una campagna pubblicitaria. Google utilizzerà i suoi algoritmi per individuare chi può avere interesse ai miei prodotti. La resa, così, sarà massima: gli appassionati di jazz, ad esempio, riceveranno pubblicità di dischi di jazz, gli appassionati di musica rock riceveranno pubblicità di dischi di rock. Lo stesso metodo è utilizzato per diffondere notizie, filmati e quant’altro, senza alcuna verifica sulla loro attendibilità. L’algoritmo individua chi vuole sentirsi dire quella certa cosa anziché un’altra. Se io sono un no-vax (e Google lo sa benissimo, perché mi ha in qualche modo “profilato”) riceverò notizie contro i vaccini. Se sono un negazionista della pandemia, riceverò messaggi negazionisti. In questo modo, dopo due anni di pandemia si sono formati convincimenti solidissimi, inscalfibili, resistenti a qualunque prova che possa metterli in discussione, perché rafforzati da notizie coerenti, univoche e in sintonia con le proprie opinioni.

Non è un fatto nuovo, ed è prassi normale. Per esempio, è questo il metodo usato da Cambridge Analytica (la società legata a Bannon) per manipolare gli elettorati britannico e americano a favore della brexit e di Trump, con metodi di data mining e psicometria associati al marketing. Insomma, è arcinoto che il pubblico può essere, e di fatto è, manipolato sia a fini commerciali, sia a fini politici. Ed è facile credere alle notizie false, perché sono ripetute e, soprattutto, perché sono in linea con il nostro punto di vista. Inoltre sono confezionate con un’aura di apparente verità ed hanno il fascino di presentarsi come anti sistema e contro corrente. Così, quello che prima era solo un dubbio o un sospetto diventa una certezza granitica, per la quale si è disposti a seguire chiunque ci ripeta ciò che vogliamo sentirci dire. A costo di assaltare Capitol Hill, o la sede della CGIL.

Comunque, sono talmente tante le castronerie che si dicono su pandemia e vaccini, che risulta difficile controbattere. Anche questa è una collaudata tecnica di comunicazione: se butto lì mille bugie, quando ne hai smascherato una, le altre 999 ti soverchiano come un’onda di marea e tu non riesci neppure a restare a galla. Qualche volta ci si chiede come abbiano fatto alcuni dittatori, che oggi a sentirli parlare ci appaiono tragicamente ridicoli, a guadagnarsi il consenso di buona parte della popolazione, ripetendo le bugie, moltiplicandole, alzando il livello della menzogna. Una menzogna ripetuta diecimila volte diventa verità, si dice sostenesse Goebbels. Ma anche in Italia, nella stessa epoca, di menzogne se ne son dette tante. Allora non c’era l’internet, bastava la radio per convincere tanti italiani.

Se si può ben comprendere come si possa ingannare la gente utilizzando i mezzi di comunicazione, resta irrisolto un interrogativo inevitabile: chi e perché elabora, spesso con una certa abilità, e diffonde queste “fake”? E, in definitiva, chi ne trae vantaggio?

Questo non è altrettanto facile da capire. In realtà conosciamo solo alcuni che hanno contribuito a diffonderle, come Radio Radio; chi le ha strumentalizzate, come Forza Nuova; chi le cavalca, come Fratelli d’Italia e Lega; chi le fiancheggia, come Meluzzi e Cacciari. Ma le fonti più vere e originali? Le fake news sono nate spontaneamente o sono state progettate scientemente per qualche finalità ancora ignota?

Al momento conosciamo solo alcuni, i più ingenui, che promuovono apertamente le dottrine negazioniste e no vax. Per esempio il cardinale Burke, che sosteneva che il vaccino serve a iniettare un micro chip ed è fatto con i feti abortiti. Non è vero, ma c’è chi gli crede, anche dopo che il povero cardinale è finito in terapia intensiva per il covid. O il cardinale Viganò, che sostiene che i morti di covid sono stati uccisi negli ospedali per dimostrare la pericolosità della malattia.

Sono poveri pazzi isolati o fanno parte di una lobby più ampia? Se sì, grazie al loro profilo questa lobby già rivela qualcosa di sé: cioè che è schierata su posizioni di conservatorismo spinto, per non dire destrorso. Ed allora, come stupirsi degli ammiccamenti dei conservatori e del sostegno della destra estrema nei confronti di queste belle idee?

Per fortuna, solo una minoranza di italiani ha dato retta alle sirene negazioniste e no vax, anche se è una minoranza molto rumorosa. La stragrande maggioranza usa le mascherine e si è vaccinata. Grazie a loro la diffusione del covid è contenuta e miete meno vittime che in altri Paesi. Grazie a loro è stata possibile una buona ripresa economica.

Per finire, vorrei concludere con alcune riflessioni sui virus, riassunte da un discorso di Anthony Fauci, che condivido pienamente.

La varicella è un virus, che rimane nel tuo corpo dopo che sei guarito e vive lì per sempre. Perciò, quando sei più grande, puoi andare incontro al fuoco di Sant’Antonio, con tutte le sue conseguenze dolorose e debilitanti.

L’herpes è un virus, una volta che lo contrai resta nel tuo corpo per sempre, e ogni volta che sei stressato avrai una ricaduta.

L’HIV è un virus. Una volta che lo hai, vive nel tuo corpo e non c’è cura.

Ora abbiamo il covid-19. La malattia può durare mesi. Nei bambini può dare la sindrome infiammatoria multi sistemica. Sebbene rara, ha causato anche dei giovanissimi morti.

Già, questo fanno i virus. I vaccini no.

di Cesare Pirozzi

*Stanley Xu, PhD; Runxin Huang, MS; Lina S. Sy: COVID-19 Vaccination and Non–COVID-19 Mortality Risk — Seven Integrated Health Care Organizations, United States, December 14, 2020–July 31, 2021 (gli autori dello studio sono 15, non li riporto tutti per brevità)

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