AFA 4.0

Caldo record su tutto il pianeta, quest’estate.

Con buona pace del Professor Prodi (Franco, ovviamente, non Romano) che ha affermato: “dire che siamo noi i responsabili dei cambiamenti climatici è scientificamente infondato” oppure “il riscaldamento globale che stiamo vivendo è un fatto naturale e fa parte di cicli naturali” (HuffPost, 6 ottobre 2019, La Verità, 5 luglio 2022). Come si vede, anche uno studioso può dire cose profondamente stupide.

Prima di tutto, è molto stupida la frase “siamo noi responsabili dei cambiamenti climatici”: ovvio che non siamo responsabili delle glaciazioni o di altre grandi e piccole oscillazioni climatiche nella storia naturale della terra. Noi siamo responsabili o, per lo meno, fortemente corresponsabili soltanto di questa attuale drammatica e velocissima (in termini macro storici) crisi climatica.

Il Professore, forse tradito da fenomeni davvero naturali – e, questi sì, incolpevoli – di senescenza, ha dimenticato che l’effetto serra della CO2 è noto fin dalla metà dell’800 (Tyndall e Arrhenius). Nel 900 altri studiosi hanno rilevato il parallelismo tra attività umane, aumento dei gas serra ed aumento della temperatura (Callendar, Plass, conferenza internazionale di Villach, per citare alcune fonti). Ma la CO2 è prodotta dall’uomo, continua ad aumentare e produce effetto serra, cioè riscaldamento, e tutto ciò è perfettamente dimostrato.

Come sempre, si gioca su concetti equivoci come “scientificamente infondato”. In effetti, non ho trovato nessun lavoro scientifico su riviste accreditate che dimostri che io mi chiami Cesare e sia un essere umano di nazionalità italiana: l’enunciato è “scientificamente infondato”, ma è vero, assolutamente vero.

In realtà i fondamenti scientifici sull’effetto serra ci sono, e sono tanti e a disposizione di tutti su numerosi testi e articoli scientifici. E poi basta guardare senza pregiudizi la realtà delle cose, il cambiamento in atto.

In effetti quello di Prodi è un ulteriore esempio di negazionismo, che va a braccetto con quelli più classici: “ma quale shoah?”, “il covid non esiste”, “la siccità se la sono inventata”, con la variante “è provocata ad arte immettendo polimeri nell’atmosfera” (per la serie facce pace cor cervello).

Ed è questo un punto rilevante: l’afa 4.0 è così intensa che manda in acqua il cervello di tante persone.

Se si trattasse soltanto di cervello, si potrebbe anche tollerare. Ma ho l’impressione che mandi in acqua anche il senso morale di molte persone. Infatti, tutti i negazionismi servono ad annullare le responsabilità. Se il caldo è un fenomeno naturale, allora non c’è responsabilità alcuna e, soprattutto, non è necessario sforzarsi di porvi rimedio. Ed è questo che fa la differenza, molto più che non l’aspetto scientifico: il negazionismo diventa criminoso, nella misura in cui esime l’umanità dal reagire a un fenomeno pericoloso e distruttivo, e, soprattutto, incoraggia i responsabili a continuare sulla stessa, dannosa, strada. Se la shoah non c’è stata, nazisti e fascisti, in fondo, erano brave persone, l’antifascismo è inutile, lasciamoli continuare in santa pace invece di dire corbellerie. E se la crisi climatica è un fenomeno naturale, perché affannarsi a ridurre il consumo di combustibili fossili?

Il negazionismo è l’oppio dei popoli 4.0.

Ma non è questa l’unica brutta conseguenza dell’afa 4.0.

Nonostante mi sforzi, ancora non riesco a capire perché un governo, di cui si è stati parte integrante per un anno e mezzo, diventi all’improvviso insostenibile. E perché poi parteciparvi fin dall’inizio? Non si sapeva che si sarebbe coabitato con partiti di destra? O forse ci si poteva illudere che una coalizione così eterogenea non comportasse di necessità dei compromessi? E perché i compromessi con la Lega erano sopportabili nel governo Conte, ma non lo sono più nel governo Draghi? E perché quelle riforme che oggi sembrano imprescindibili non sono state attuate nei tre anni di governo Conte?

Effettivamente l’afa mi ottunde o, forse, ottunde i 5 stelle.

Oppure… a pensarci bene, un motivo potrebbe esserci, se sono stati al governo per 4 anni e cinque mesi ed ora non ne possono più… ma forse sono troppo maligno! Non è il caldo, è solo la data: ormai manca poco ai 4 anni, 6 mesi e 1 giorno fatidici. Anche se cade il governo, la pensione è salva!

di Cesare Pirozzi

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