Filastrocche, rime, ninne nanne

Tutto ciò che è musica ha un grande effetto sull’essere umano: attiva e calma. Lo stesso vale per la musicalità delle parole che compongono le filastrocche, le rime in genere (sempre con accezione a quelle ben fatte) e le ninne nanne, da leggere o da cantare. Questo tipo di cantilene ha un effetto benefico fin dal feto: stimolano infatti, fin da subito, l’attività cerebrale, determinando sul lungo periodo maggiori capacità durante tutto lo sviluppo. Quando un bambino ascolta la stessa o le stesse filastrocche, rime e ninne nanne ha più possibilità di sviluppare memoria, intelligenza, musicalità. È un allenamento fin da piccoli. Ma è anche un allenamento alla genitorialità, un aiuto per i tanti momenti (che capiteranno) in cui sarà necessario calmare il piccolo per un motivo o per un altro.

I consigli e i trucchi della direttrice.

Da quando sono mamma – da gennaio – sto sperimentando il grandissimo potere della musica e di tutto ciò che è musicale; oltre a cantare al mio piccolo… da quando era nel pancione (non abbiate paura di non essere intonate o intonati), dal suo primo giorno a casa gli leggo la stessa storia della buonanotte, una storia in rima, musicale, una tiritera che in breve tempo è diventata il primo passo della buonanotte che Gio riconosce fin dalle prime parole. Quando si agita, invece, il più delle volte basta attaccare con “La bella tartaruga” di Bruno Lauzi, una canzone che, chissà per quale motivo, lo ha conquistato fin dalla prima volta.. e che poi mamma e papà gli hanno ripetuto all’infinito!

Crescere critici, di Milena Monti (direttrice del giornale per bambine e bambini Lo Spunk)

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