La collocazione dell’area disabili ai concerti

Pubblichiamo l’appello di Giacomo per sostenere il diritto delle persone con disabilità ad assistere ai concerti senza essere separati dagli amici.

Giovedì 4 agosto Giacomo ha assistito al concerto di Ben Harper alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica. Il giorno dopo pubblica un appello sulla sua pagina Facebook:

“Scrivo per denunciare il disgustoso trattamento discriminatorio al quale le persone disabili come me vengono sottoposte se vogliono ascoltare un concerto alla cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Le persone che utilizzano una sedia a rotelle non hanno il diritto come tutti gli altri di essere con un gruppo di amici. Vengono infatti separate dalla propria compagnia e ammucchiate, loro e l’eventuale accompagnatore, in un piccolo, fatiscente e posticcio palchetto, costruito con tubi metallici e assi di legno, in alto, appena sotto il soffitto (immaginatevi il caldo) sopra la gradinata più alta”. Giacomo specifica che in occasione del concerto di giovedì, nell’area disabili, erano circa una ventina.

Ma il problema non e’ limitato all’Auditorium Parco della Musica. Scrive ancora Giacomo: “Basta andare sul gruppo Facebook https://www.facebook.com/sottoilpalcoancheio per avere un’idea dei moltissimi luoghi (teatri, auditorium, stadi, cinema, arene, etc.) in cui le persone disabili sono costrette in ghetti scomodissimi, o con visibilità o acustica decisamente ridotte, o tutte e tre le cose (il più lontano  possibile dalla vista degli altri?). Ma fa davvero impressione che uno dei posti peggiori sia l’Auditorium Parco della Musica, che non ha certo il solito alibi di essere un edificio costruito quando non si pensava alle persone disabili (frase che di solito ci sentiamo ripetere)”.

Abbiamo raccolto e volentieri abbiamo pubblicato questo appello con l’auspicio che alle persone con disabilità sia riconosciuta la libertà di scelta del settore senza essere disgiunti dai propri amici o, in mancanza di questa possibilità, di avere a disposizione un’area protetta sotto il palco. Le manifestazioni artistiche e culturali, non solo per la loro funzione ricreativa, ma anche per il loro contribuito al benessere della persona, dovrebbero essere improntate al massimo rispetto di tutti i fruitori e tenendo conto di tutte le possibili specificità.

di Nicoletta Iommi

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