Tutti in piazza per la Pace

Non c’è più tempo. Il tempo è finito. Ora, adesso, come non mai, la Pace è nelle nostre mani. Nelle nostre teste. Nel nostro cuore. La Pace è nel nostro saper agire, tutti insieme, come “sorelli”, come fratelli tutti, per un unico obiettivo contro la guerra nucleare. Papa Francesco, la domenica dell’Angelus, lancia un appello accorato a Putin e Zelensky per una Pace immediata senza se e senza ma. Segno che il conflitto è prossimo ad un punto di non ritorno. Papa Francesco non si rassegna alla impotenza del mondo difronte alla sofferenza di interi popoli, anzi si indigna per il sostegno materiale, culturale, economico e finanziario, alla follia della guerra. Ormai, l’industria delle armi, le multinazionali degli affari, lucrano sulla sofferenza e sul dolore, facendo del profitto l’unico parametro di riferimento.

Papa Francesco non si rassegna a quel “positivismo del potere” di cui sono affetti i presunti grandi della terra. Rivolge una supplica a Putin e immediatamente dopo a Zelensky, ad essere aperti a serie proposte di Pace, affinché cessi la guerra. La riflessione del Papa ruota intorno alla “pazzia” della guerra che è sempre un errore è un orrore. Papa Francesco richiama la tesi della enciclica “Fratelli tutti” in cui si ribadisce con forza che non esiste una guerra giusta, essendo la guerra l’incarnazione stessa del male assoluto. Ci ricorda, il Papa, che “oggi è molto difficile sostenere i criteri razionali maturati in altri secoli per parlare di una possibile guerra giusta. Mai più guerra!…S. Agostino elaborò una idea di guerra giusta che oggi ormai non sosteniamo”.

Un appello che rende nani i politici, i leader degli Stati coinvolti direttamente e indirettamente nel conflitto. Così, conclude nella sua omelia: tacciano le armi e si cerchino le condizioni per avviare negoziati capaci di condurre a soluzioni non imposte con la forza, ma concordate, giuste, stabili. Tacciano le armi e il popolo dalla Pace si metta in cammino, riempia le piazze. Urli, Pace! Un solo grido deve elevarsi al cielo: Pace subito!

Nel 1955 un manifesto promosso da Bertrand Russell e Albert Einstein diceva: “In considerazione del fatto che in una qualsiasi guerra futura saranno certamente usate armi nucleari e che queste armi minacciano la continuazione dell’esistenza umana, noi invitiamo i governi del mondo a rendersi conto, e a dichiararlo pubblicamente, che il loro scopo non può essere ottenuto con una guerra mondiale, e li invitiamo di conseguenza a trovare i mezzi pacifici per la soluzione di tutti i loro motivi di contesa”. Quel futuro è ora, ottobre del 2022. Nella premessa di quella risoluzione, scrive Tomaso Montanari, quei due giganti del pensiero pacifista avevano scritto: “Il mondo è pieno di conflitti, tra cui, tralasciando i minori, spicca la titanica lotta tra Comunismo e Anticomunismo. Quasi chiunque abbia una coscienza politica nutre forti convinzioni a proposito di una di queste posizioni: noi vogliamo che voi, se è possibile, mettiate da parte queste convinzioni e consideriate voi stessi solo come membri di una specie biologica che ha avuto una ragguardevole storia e di cui nessuno di noi desidera la scomparsa”.

Oggi, possiamo dire che, c’è uno scontro tra Occidente e Russia e Cina. Ciascuno di noi umani ha un suo giudizio più o meno chiaro circa i torti e le ragioni. Ma ora è il momento di pensare e sentirci “fratelli tutti” appartenenti all’unica vera grande nazione che è il mondo. Ora dobbiamo sentirci “fratelli tutti” appartenenti alla stessa grande immensa umanità. In un conflitto atomico nessuna ragione può prevalere, solo la morte vincerà con l’estinzione della umanità intera.

Questo è il momento di fare chiasso, tutti insieme, Comunisti e Anticomunisti sostenitori dell’Occidente e sostenitori della Russia e della Cina. Questo è il momento di uscire di casa, di andare in piazza, urlando Pace. Questo è il momento di far sentire la nostra voce, la nostra voglia di vivere e amare.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini

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