Sognami che t’ammazzo davvero

La compagnia teatrale Signori, chi è di scena! diretta da Monica Ferri, torna ad affrontare un tema che era stato già al centro delle sue rappresentazioni nelle precedenti stagioni. È il tema della violenza contro le donne, del femminicidio, del sopruso e dello stupro patriarcale. Il titolo  e l’argomento sono d’altronde espliciti: È ora di dire basta – con gli uomini che uccidono le donne. E lo rimetterà in scena in una serata precisa: quella del 25 novembre. È la data che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato fin dal 1999 quale Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Nel teatro d’impegno civile Monica Ferri ha ormai da anni un sodalizio con suo fratello Marco Ferri, autore delle diverse piècerappresentate. Si sono anche alternati alla regia, lavorando sempre a stretto gomito, per rielaborare, riadattare i testi alle esigenze sceniche. Il loro primo lavoro insieme è stato proprio su un aspetto cruciale della satrapia maschilista: quello dello sfruttamento lavorativo. Dannazione donna, il suo titolo. Scritto e diretto da Marco Ferri, con protagonista Monica Ferri, esordisce nel 2017 ed è più volte ripreso, come lo scorso anno a Pordenone. Ma non c’è titolo successivo della loro produzione che non abbia al centro la questione femminile. Il catalogo, infatti, è questo: Il menù del ghiaccio, trilogia della passione, 2018, Processo all’Europa, 2019, L’algoritmo femmina, del 2022.  

Il plot narrativo de Il menù del ghiaccio, poi, è evoluto in un racconto letterario a sé stante dal titolo Non è questo il modo di uccidere una donna, in uscita per i tipi di Odoya Editore. Qui l’azione teatrale e narrativa è sulla sfera intima della relazione di coppia. In Santa Evita, romanzo sulla controversa moglie del presidente argentino Generale Juan Peron, lo scrittore Tomás Eloy Martínez scrive che la prima cellula del potere, anche politico,nasce nell’intimità di un’alcova.

In È ora di dire basta, infatti, la dimensione politica si fa direttamente più esplicita. E proprio prendendo spunto dalle male gesta di un altro caudillo latino-americano: Rafael Trujillo, al potere dal 1930 al 1961 nella Repubblica Domenicana. Era chiamato El Benefactor. Nel 1960, ormai settantenne, imporpora il suo autunno del patriarca, con il sangue delle tre sorelle Mirabal, dette Las Mariposas, Le Farfalle. E a tanto si spinge unicamente per sottometterne sessualmente una: Argentina Minerva. Le altre due sono Aida Patria e Maria Teresa. Sopravvive soltanto una quarta, Adele, detta Dedè.

Questo crimine segna la fine della dittatura di Trujillo, freddato da una fucilata mentre di notte rientrava a casa con la sua auto e il suo fedele chauffeur. La stessa cosa sembra stia accadendo oggi in Iran, per il brutale omicidio, da parte della Polizia Morale, della ventiduenne Masha Amini a causa del velo indossato male. In entrambi i casi si tratta davvero di un unico, grandioso È ora di dire basta!

Perché c’è un legame stretto tra macro-imposizione politica, morale, religiosa, a livello di Stato, e micro-vicende esistenziali individuali, quotidiane. Il potere, ogni potere, per erigersi e proclamarsi tale erga omnes, ha bisogno di una cosa precisa. Eleggere, individuare, selezionare una debolezza, sia essa uno strato sociale, una minoranza etnica, o anche l’intera altra metà del cielo, per sottometterla, schiacciarla sotto l’esercizio quotidianamente esercitato della propria forza e potere.

Così che la realtà stessa assume le sembianze allucinate di un sogno, anzi di un ossessivo incubo ricorrente. Monica Ferri con la sua interpretazione e la sua regia, e Marco Ferri, autore del testo teatrale, ci conducono proprio lungo la vertigine di questo confine real-onirico, facendoci sentire, avvertire acusticamente ed epidermicamente il tonfo di parole pesanti come passi che risuonano su quella soglia. E l’urgenza di quel grido del titolo è disperazione e insieme speranza del risveglio dall’ossessione. Anzi direttamente della sua necessità, ossia di evento occultato, esso stesso violentato, ma che non cessa di manifestare la sua incontrovertibile esistenza.

È ora di dire basta – con gli uomini che uccidono le donne. Atto unico, con un prologo, due quadri e un finale di Marco Ferri.Regia e interpretazione di Monica Ferri.

Con Francesca Benincà, Alessia Farella, Michela Foraggio, Sara Matera, Paola Pilone, Hike Shellas, Cristina Turella, Maria Turella. E Manuela De Sario, Simona De Serio, Maria Elia, Carlo Marinelli, Mauro Montini, Stefano Savioli.

Regista Assistente Cristina Turella

Tecnico Audio Luci Tiziano Pendenza

Venerdì 25 novembre 2022, ore 21.

Teatro San Giustino, Viale Alessandrino, 144Roma. Tel. +393337057048.


Riccardo Tavani

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