Il pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio compie 40 anni

Era il Natale del 1982 quando la Comunità di Sant’Egidio di Roma organizzò nella Chiesa di Santa Maria in Trastevere il primo pranzo di Natale per alcuni anziani del quartiere e persone senza fissa dimora. Quel giorno furono preparati e serviti a tavola 47 pasti. Dopo 40 anni questa tradizionale festa di solidarietà e inclusione continua ad essere portata avanti dai volontari in Italia e nel mondo. Quest’anno i pasti preparati sono stati circa 80mila in Italia e 250mila nel mondo.

“Sono passati 40 anni da quel primo pranzo e noi continuiamo a festeggiare con i più poveri, che sono i nostri amici e i nostri parenti, nel giorno in cui il peso della solitudine diventa per molti insopportabile” scrive la Comunità di Sant’Egidio sulla sua pagina Facebook.

Solo a Roma, quest’anno la Comunità ha organizzato più di 20 pranzi in luoghi diversi, non soltanto nelle chiese, ma anche nelle carceri e negli istituti. In Santa Maria in Trastevere è stata apparecchiata la tavola per 150 persone con un menù a base di lasagne, polpettone, verdure e dolci natalizi. Ad ogni ospite è stato consegnato un dono, come si fa in famiglia. Tra gli ospiti, non soltanto anziani e senza fissa dimora, ma anche profughi, rifugiati, persone e famiglie in difficoltà. Molti di loro sono seguiti e assistiti tutto l’anno dai volontari e ritrovarsi alla stessa tavola è condividere un momento di festa dopo aver condiviso tanti giorni di sofferenza.

Molti anziani o senza fissa dimora che per motivi personali o di salute non hanno potuto partecipare al pranzo sono stati raggiunti nelle loro case o nei luoghi dove sostano abitualmente, anche a loro è stato consegnato un pasto caldo con un menù natalizio e un piccolo dono.

“Non era un pianto, era l’acqua della gioia quella che le usciva dagli occhi mentre le consegnavo il suo regalo” mi racconta James, un volontario proveniente dalla Nigeria che si è recato, insieme ad altri volontari, nella casa di una anziana residente a Nuovo Salario.

“Siamo tutti poveri quando siamo soli” mi dice Maria Luisa, un’altra energica volontaria, mentre si siede a tavola con gli ospiti della Comunità. Tornano in mente le parole di Papa Benedetto XVI quando, rivolgendosi ai volontari della Comunità, disse che con loro era davvero difficile distinguere chi aiuta e chi è aiutato.

Quello che resta del Natale sono i sorrisi, le persone che abbiamo avuto accanto, le sensazioni che abbiamo provato dentro. Quello che va oltre il Natale è tutto contenuto nelle parole che ci lascia Maria Luisa prima di salutarci: “Quando si vuol bene ai poveri c’è la pace. Noi di Sant’Egidio questa cosa l’abbiamo capita”

Nicoletta Iommi

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