Rapporto OMS: le disuguaglianze sanitarie riducono le aspettative di vita delle persone con disabilità

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, lo scorso 2 dicembre, ha presentato il “Rapporto globale sull’equità sanitaria per le persone con disabilità” e il quadro che ne emerge è sconcertante per le profonde ingiustizie che  vengono evidenziate.

Il dato che più sconforta e indigna è quello che mostra come le disuguaglianze sanitarie sistemiche e persistenti riducano di molto – fino a venti anni – le possibilità di vita delle persone con disabilità. Un dato che diventa ancora più preoccupante se rapportato al numero crescente di persone con disabilità che, secondo il rapporto, sarebbe salito a 1,3 miliardi, una condizione dunque che interessa una persona su sei.

Un sistema sanitario ingiusto che si concretizza in atteggiamenti negativi da parte degli operatori sanitari, impossibilità di reperire informazioni in modo adeguato, difficoltà di accesso alle strutture sanitarie  sia a causa delle barriere architettoniche e della mancanza dei servizi di trasporto pubblico sia per le condizioni finanziarie. L’aspetto economico diventa elemento fondamentale se si considera che l’80% delle persone con disabilità vive in Paesi a basso e medio reddito. Fattori evitabili, iniqui e ingiusti, scrive l’OMS, che non hanno niente a che vedere con la patologia in sé, ma che aumentano il rischio, fino a raddoppiarlo, di sviluppare malattie croniche come la depressione, l’asma, il diabete, l’obesità e l’ictus.

L’OMS ha indicato 40 azioni concrete per rimuovere le disuguaglianze, tra queste una maggiore formazione degli operatori e maggiori risorse per le infrastrutture sanitarie evidenziando come questo si traduca in un vantaggio finanziario per lo Stato. Certo è che ogni individuo ha diritto al più elevato standard sanitario possibile, non soltanto perché così è stabilito dalle leggi nazionali e internazionali, ma anche e soprattutto perché è eticamente giusto. C’è da auspicare che i Governi tengano conto dei dati sconfortanti che emergono dal Rapporto e si facciano carico di ridurne le cause.

“I sistemi sanitari dovrebbero alleviare le sfide che le persone con disabilità devono affrontare, non aggiungerle” ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. Il vero ostacolo in una società inclusiva non è la disabilità, ma la disattenzione dei Governi, la insufficiente preparazione, le infrastrutture inadeguate, il mancato utilizzo di quella tecnologia che implementa le possibilità di accesso sia alle informazioni che all’ambiente fisico.

Nicoletta Iommi

 

 

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