Ladri di futuro

Siamo tutti, dico tutti, ladri di futuro. Siamo ladri di futuro perché rubiamo, con i nostri comportamenti quotidiani, il futuro delle “nuove generazioni”. Rubiamo il futuro alle nuove generazioni che, incomprese, cercano di riprendersi il futuro. Così accade che, un gruppo, abbastanza numeroso, di giovani, inizia ad agire per mettere al centro dell’attenzione mediatica, la questione climatica e ambientale. Si chiamano “Ultima Generazione”, un nome che ha un significato reale e veritiero, rispetto ai problemi che sollevano. Agiscono con azioni, che funzionano sul piano mediatico. Funzionano anche sul piano pratico, sono molto scenografiche e non producono danni materiali irreparabili, anzi anzi sono molto riparabili. Vedi l’uso delle vernici lavabili o dei colori che non macchiano e non si attaccano. Però, succede, che queste azioni, di Ultima Generazione, che sono le nuove generazioni, non sono comprese da coloro che dovrebbero sostenerle. Non sono comprese, perché sono, essi stessi ladri di futuro, anzi ladri del futuro delle nuove generazioni.

Invece di chiamare imbrattatori i giovani di Ultima Generazione, pensiamo al loro grido disperato. Si chiamano Ultima Generazione, e non è un nome a caso. Tutti i giorni accadono disastri ambientali, in ogni angolo del mondo. Cicloni di inaudita violenza, siccità, incendi, frane e smottamenti, bruciano migliaia di ettari di bosco, grandinate con chicchi grossi come arance, alluvioni e inondazioni. E non chiamiamoli disastri naturali, sono disastri dell’umanità, causati da “noi” ladri di futuro. “Noi” che rubiamo il futuro ai ragazzi “imbrattatori” di Ultima Generazione.

I disastri ambientali “hanno poco di naturale, se non che sono fenomeni innescati dalla nostra arroganza, insipienza, voracità, bramosia di accaparramento, egoismo. Non ce ne frega niente nemmeno dei nostri figli e nipoti, appunto di quest’ultima generazione che sarà vittima della nostra insensatezza…” scrive Carlo Zannini su fatto quotidiano.

I ragazzi di Ultima Generazione, non sono delinquenti, o criminali come ci vogliono far credere. Sono i nostri figli, sensibili a quanto accade al pianeta. Attenti a preservare l’equilibrio della Madre Terra. Noi, ladri di futuro, invece di aiutarli li condanniamo, anche quando, a parole diciamo che vogliamo un mondo pulito, non inquinato. Ma intanto continuiamo a consumare. A produrre armi. Ad usare armi. A produrre veleni. Ad uccidere ogni forma di vita negli oceani. Produciamo anidride carbonica, emissioni ci polveri e fumi. Tutto in modo sconsiderato. Siamo distruttori del pianeta, però, additiamo come criminali i ragazzi di Ultima Generazione.

“Si, urliamo per loro la richiesta di galera, porci imbrattatori di opere d’arte, ma sappiate che quando sarete terra per ceci vi malediranno per le sofferenze che gli avrete provocato. Non sarebbe meglio ascoltarli, cercare di capirli, dialogare con loro e magari riflettere su quanto siamo imbecilli?”

Ci condanniamo da soli. Siamo stolti. Siamo e saremo ricordati come ladri di futuro, come gli assassini del pianeta.

Ma io non ci sto. Non voglio essere ricordato come assassino del pianeta, come ladro di futuro. Non voglio che la Madre Terra mi maledica. Voglio sentirmi parte di Essa. Parte integrante della Madre Terra. Voglio vivere in pace e per la Pace. Voglio più di tutto, attraversare il mio tempo con amore, in fratellanza, accogliendo, senza avere rubato il futuro di nessuno.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini

 

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