Addormentate celebri

La filatrice addormentata di Gustav Courbet rappresenta più di ogni altro “sonno” il sonno per eccellenza. Courbet il pittore dell’origine del mondo, colui che mette in mostra i peli pubici di una donna sdraiata, magistralmente dipinta, fa capire cosa vuole intendere per origine del mondo. Con la stessa intensità, nella filatrice addormentata, riesce a sospingere nel mondo dei sogni coloro che ammirano il dipinto.

Ogni anno si celebra la giornata mondiale del sonno, nel mese di marzo, per sensibilizzare le persone ad avere cura del proprio sonno. Per essere in linea con la giornata, ho preso in esame alcuni dipinti, dove il sonno è l’elemento centrale che ci spinge ad una riflessione sul sonno di ognuno di noi.

Il World Sleep Day si celebra dal 2008, evento organizzato dalla Commissione della Giornata Mondiale del Sonno della World Association of Sleep Medicine (WASM).

Un evento con scopi terapeutici e curativi, di prevenzione, per migliorare lo stato d’animo, sia fisico che mentale. Esaminare alcuni quadri dove il sonno, oltre a farci riflettere ci aiuta a rilassarci, è un momento di riesamina del tempo trascorso, quando i pittori già si ponevano il problema del sonno.Capolavori con soggetti dormienti sono molti, dal Fauno Barberini, l’Ermafrodito Borghese e l’Arianna dormiente, fino ai contadini che si fanno un riposino tra il fieno, di van Goch. Poi ci sono le Veneri dormienti di Giorgione e Artemisia Gentileschi. Lo splendido Amorino ci Caravaggio, ma anche gli apostoli addormentati de l’Orazione nell’orlo di Bellini e Mantegna. Non mancano soldati al risveglio davanti alla Resurrezione di Cristo di Piero della Francesca. Quadri che rendono l’idea della importanza di un buon sonno ristoratore. Un sonno che aiuta a superare le fatiche fisiche e psichiche del lavoro e della sofferenza umana. Dipinti che parlano e descrivono una condizione umana ma nel contempo disumana. Ma il sonno rimane la soluzione riparatrice di una condizione non sempre accettata.

Il sonno della ragione genera mostri, di Francisco Goya forse il sonno non lo concilia ma sicuramente lo rappresenta. Sicuramente lo rappresenta bene la Venere dormiente di Artemisia Gentileschi, in cui la pittrice dipinge la bellezza senza veli di una Venere formosa, mediterranea, con solo un velo trasparente, ammirata da un putto con le ali, estasiato da tanta bellezza. La bellezza del sonno che riappacifica i sentimenti di una umanità alla deriva. Ma anche Giorgione riesce nel suo scopo di mostrarci una Venere dormiente, estasiata del suo sonno erotico, tanto da mettersi la mano sinistra sul pube. Ma il concetto del sonno ammaliatrice lo esprime, in tutta la sua sensualità delle forme scolpite, dei glutei sodi e della marmorea nudità, l’Ermafrodito Borghese. Una concezione del sonno che ancora, nella società moderna, è difficile da raggiungere. Un cammino in salita, ma le sculture e i dipinti del passato possono portarci nel futuro di un sonno che sia armonia di vita.

Emanuele Caldarelli

 

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