Giornata della Terra

Un miliardo di bambini minacciati dal clima, questa è la stima di Unicef. Quasi la metà dei bambini del pianeta è soggetto al rischio climatico. Entro il 2040, dice l’Unicef, un bambino su quattro vivrà in aree senza acqua o con scarsità di acqua.

Il 22 aprile è la Giornata della Terra, Earth Day 2023, la 53esima.

Gli eventi climatici, la scarsità di acqua, le inondazioni, la siccità, lo scioglimento dei ghiacci, l’inquinamento, insomma gli eventi atmosferici metereologici estremi, sempre più evidenti e diffusi, minacciano il pianeta e una intera generazione di bambini. Il caldo inusuale, sempre più crescente. L’aumento notevole delle temperature, espone ad ondate di calore gli adolescenti, i più fragili.

L’Unicef per celebrare la Giornata Mondiale della Terra organizza diverse iniziative per richiamare l’attenzione dei governi, sui cambiamenti climatici. A Roma, nel galoppatoio di Villa Borghese, prende vita il Villaggio per la Terra con all’interno il villaggio dei bambini. In tale occasione si approfondiranno le tematiche climatiche legate ai bambini, ma anche attività di progettazione e proposta si come combattere il cambiamento climatico.

Si parlerà anche della campagna “Cambiamo aria” perché la crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini. Si discuterà anche di sostenibilità delle nostre abitudini, degli eccessivi consumi di acqua e di spreco alimentare. Di uso distorto di risorse, e del suo eccessivo consumo. I cambiamenti climatici stanano facendo danni alla natura e alla umanità. Quasi ogni giorno ci sono notizie drammatiche su disastri ambientali ed ecologici legati al clima “impazzito”.

L’Unicef è impegnato in prima fila a livello internazionale per sensibilizzare le coscienze e smuovere l’immobilismo dei governi. C’è necessità di interventi urgenti non più rinviabili se vogliamo salvare il pianeta e con esso un miliardo di bambini altrimenti a rischio.

L’impegno di tutti a consumare meno e consumare meglio evitando sprechi, riducendo le emissioni fossili, non inquinando le acque, i mari e gli oceani. Il cambiamento climatico sarà la nostra condanna se non fermiamo da adesso il disastro di cui siamo responsabili.

Emanuele Caldarelli

 

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