Yego, il giavellotto della Rift Valley

Lamberto Rinaldi

Si dice che sia dagli altipiani della Rift Valley che l’uomo abbia iniziato la sua storia, 4 milioni di anni fa. In tanti dei graffiti sparsi per la valle la scena è sempre la stessa: un uomo, una antilope, una lancia. Ha ragione quindi Julius Yego, argento alle ultime Olimpiadi di Rio, quando dice: “tanto tempo fa, quando ero ancora giovane, ero convinto di avere il giavellotto nel mio sangue”.
Yego è nato qui, nel villaggio Chepton, sulla grande fossa tettonica. Figlio di Wilfred e Theresa, due contadini, ultimo di otto figli. Una cameretta fatta di tavole di legno, con lo spazio soltanto per dormire. Di notte. Di giorno invece si va a lavorare lo zucchero e il mais, e poi a guardare le mucche di famiglia. “Mentre controllavo la mandria mi avvicinavo agli alberi che avevo vicino casa. Erano ottimi per fare giavellotti. Andavamo tra i cespugli con i miei fratelli. Cercavamo i rami migliori, li tagliavamo e li lasciavamo asciugare. La mia passione è nata lì”.
Mettici poi che tuo fratello, Henry Kipono, mentre tu stai a pascolare, vince tornei di giavellotto, ed il gioco è fatto. Yego inizia a imitarlo. Prima da solo, sugli altipiani. Poi davanti a tutti.
Ma non c’è molto tempo per allenarsi. Papà Wilfred ha le idee precise. Il ragazzo deve studiare. “In Africa siamo convinti che andare a scuola sia il modo migliore per avere una vita migliore”. Se non è sui campi può essere solo sui banchi di scuola. “Devi imparare a leggere – diceva – così da sembrare figlio di coloro che hanno letto”.
Yego studia e si allena. Inizia a vincere qualche torneo studentesco. Ma in Kenya non c’è neppure un campo dove potersi allenare nel giavellotto. Figuriamoci squadre o allenatori. “Mi allenavo da solo. Credevo che nella vita tutto fosse contro di me. Senza nessuna spiegazione. Ma non mi arresi.” È qui che arriva l’idea. Nell’era di internet bastava aprire YouTube per allenarsi.
Così Yego, un’infanzia senza elettricità, né strade o automobili, scopre un’internet point. Inizia a divorare tutorial e video dei più grandi atleti del mondo. Impara segreti e movimenti, trucchi ed esercizi. E continua a vincere. Il bronzo nei Campionati Africani del 2010 diventa oro due anni dopo e nel 2014 ancora. Poi arriva il gradino più alto di tutti ai Mondiali di Pechino e l’argento olimpico quest’anno.
“Per qualcuno potrebbe essere difficile credere che è così che è iniziata la mia vita. Ma è così. E’ successo qui”. Ora quando lancia ha scarpe Nike al piede e giavellotti omologati. Eppure, appena qualche anno fa, Yego si faceva 8km a piedi nudi per andare a scuola e si tagliava da solo le lance. Un allenamento che non si trova nemmeno su YouTube.

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