L’ESTREMISMO AL CONTRARIO A FINSBURY PARK
La legge del taglione consisteva nella possibilità riconosciuta a una persona che avesse ricevuto un danno causato da un’altra persona, di infliggere a quest’ultima un torto uguale all’offesa ricevuta. Il principio era presente nel Codice di Hammurabi, nel diritto romano, in quello germanico, ma vige anche nell’Antico Testamento e nell’Islam. Occhio per occhio, dente per dente. A questo deve aver pensato Darren Osborne, l’autista del furgone che nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 giugno ha travolto un gruppo di fedeli musulmani davanti alla moschea di Finsbury Park a Londra. Bilancio: 1 morto e 11 feriti. E pensare che è stato proprio un imam a salvare l’attentatore, di nazionalità britannica e residente in Galles, dal linciaggio della folla. Lui che odiava i musulmani e lo rivendicava. Ecco però che se nella spirale d’odio e paura che attanaglia l’Europa da un paio d’anni passa il principio del contrappasso, non se ne esce più. Sconfiggere il terrorismo con il terrorismo non è la più sana delle idee. Non a caso la premier britannica May ha subito bollato l’atto come un attacco alla libertà di culto. Anche perchè a Londra, dopo l’attentato al London Bridge e al Borough Market del 3 giugno, si è passati da 3,5 atti di stampo islamofobo al giorno a una media di 20. Numeri che dicono che in fondo, chi ci rimette in tutta la faccenda sono soprattutto loro, i musulmani. Che infatti in altre parti del mondo sono sotto attacco jihadista nè più nè meno come noi occidentali, europei, cristiani (almeno nominalmente). E se vogliamo, la follia di Osborne fa il paio con quella del marito bengalese che a Torpignattara (Roma) picchiava la moglie musulmana perchè non voleva indossare i tacchi a spillo. Direte, e la religione che c’entra ? Niente. Infatti. Come non c’entra niente quando un kamikaze si fa esplodere a un concerto. Altrimenti sarebbe come dire che chiunque negli Anni ’70 leggeva Marx o de Saint-Simon fosse un brigatista. O che da cristiani (ancora, in molti casi solo nominalmente) dovremmo sguainare pure noi la spada e fare come Ezechiele 25:17. Insomma, la logica degli opposti estremismi è sempre un gioco a perdere. Per tutti.
di Valerio Di Marco