Liberato: Non scordarti di noi

La storia inizia quest’anno, precisamente nel mese di febbraio, quando esce una delle prime canzoni, diventata ben presto un tormentone, di Liberato. Il titolo “Tu T’e Scurdat’ E Me” risulta molto accattivante, sembra richiamare la tradizione neomelodica napoletana, eppure da subito si intuisce che sarà qualcosa fuori dal comune. Non sappiamo ancora chi si cela dietro questo pseudonimo, potrebbe trattarsi di un’operazione di una Major discografica, semplicemente di marketing, oppure è la nascita di un vero artista, che nel giro di pochi mesi si è imposto nel panorama musicale italiano, soprattutto nel pubblico indie.

Finora tutto questo appare come un gioco, infatti dietro l’identità misteriosa sono emerse le ipotesi più assurde. Chi sostiene che sia il poeta napoletano Emanuele Cerullo, chi pensa che possa essere un collettivo di artisti – ovviamente indie- che cantano sotto questa etichetta. Entrambi le tesi sono plausibili, perché alcuni versi del poeta Cerullo si ritrovano nelle canzoni di Liberato, l’altra ipotesi è che durante il Miami Festival, sul palco, al momento dell’esibizione, sono saliti diversi cantanti tra cui Calcutta. Il motore del successo è tutto qui. Liberato è un’identità quasi afferrabile, ma poi ci sfugge di nuovo. Quando sembra che sappiamo qualcosa di lui, in realtà tutto viene messo in discussione. Di sicuro le sue melodie, la voce campionata e il rap che egli porta in scena piacciono molto. Ogni giorno crescono i suoi fans, tutti incuriositi dalla sua identità. Forse se scopriremo chi si nasconde dietro quell’etichetta smetteremo di seguirlo. La formula vincente è da ricercare anche in altri fattori: semplicità, accostamento di termini dialettali e inglese, la melodia che rapisce chiunque l’ascolta. Tre circostanze, oltre al mistero, che accrescono la popolarità di Liberato. In un panorama musicale, come quello italiano, ormai logoro e privo di proposte, questo esperimento sembra abbastanza riuscito. La scena indie, di cui il nostro cantante è un degno esponente, sta emergendo molto tra i giovani. È una musica che descrive l’amore, il disagio generazionale, la contemporaneità. Si tratta di musica giovane per giovani. Questa generazione sarà ricordata come quella della musica indipendente, nata negli anni della crisi e sviluppata successivamente. Un senso di libertà, ma allo stesso tempo di angoscia vive in quel territorio musicale. È la forza che questi suoni imprimono e continuano a tirarci su, in un periodo decisamente buio.

Speriamo davvero che questo fenomeno non svanisca con la terza stagione di “Gomorra”, quando secondo indiscrezioni sarà svelata l’identità di Liberato. È importante continuare su questa strada per creare qualcosa di unico. Dobbiamo credere in un cambiamento del panorama italiano, in una piccola rivincita della nostra musica che può competere, senza grosse difficoltà, con quella inglese e americana. Si tratta di un’impresa ardua, ma la direzione intrapresa dal genere indie sembra davvero quella giusta.

di Daniele Altina