Bhoemian Symphony the Queen Orchestra

Nulla si sa tutto si immagina. A villa Ada è possibile, il sogno diventa realtà in un miscuglio di voci, suoni, profumi e odori. L’isola che non c’era si trasforma come di incanto e Roma incontra il mondo perché il mondo incontra Roma. L’attesa della Bhoemian Symphony Orchestra diviene un parterre in cui tutti si salutano, si stringono la mano, si abbracciano. Un pubblico da prima della Scala, diverso solo nell’abbigliamento, casual e colorito. Gente semplice e di cuore, di ogni età, molti bambini. La musica dei Queen unisce un mondo che si incontra tra un sorriso e un bicchiere di vino naturale della enoteca di Alfonso che racconta i suoi vini. Improvvisamente si spengono le luci, gli orchestrali sono al loro posto, entra il direttore, poi la voce narrante.

Una voce gestuale, d’altri tempi, ma appassionata e calorosa racconta Freddie. I suoi inizi, il suo amore, la sua forza, la sua voglia di cantare. Poi l’incantesimo di una notte stellata, quattro voci soliste potenti e penetranti, armoniosamente equilibrate con l’orchestra, irrompono sul pubblico. Un pubblico attento è composto ma con la voglia di lasciarsi andare. Quattro solisti che fanno anche il coro. L’argento del vestito delle cantanti è una lingua di fuoco che trafigge il corpo e avvolge la mente, tanto sono potenti le voci che quando entrano si uniscono ai due uomini l’apoteosi è esplosa. Non suonano i Queen, suonano l’anima dei Queen con le partiture scritte ad hoc per ogni strumento, ogni nota una voce, alta, altissima, o pacata, tutto è armonia celestiale. Un concerto sopra le righe, che racconta una storia d’amore e di sofferenza, di passione per la musica e di diversità sociale. Il pubblico risponde, partecipa, si emoziona, si alza, applaude, esprime rabbia e dolore, ma anche gioia e felicità per esserci ad un evento che segna la storia dei concerti di questa stagione a Roma.

Una grande organizzazione per un grande, unico, immenso concerto dentro un isolotto di Villa Ada. Le acque si increspano, i pesci affiorano, le stelle non stanno a guardare ma ascoltano e piangono. La musica ti avvolge, le voci ti tagliano in due e ti ricompongono fino allo sfinimento che porta all’estasi in una notte magica dove, ci piace pensare, anche Freddie è felice per essere stato compreso oltre se stesso.

di Claudio Caldarelli