Le disuguaglianze creano intollerabili discriminazioni
“Il persistere di diseguaglianze che abbracciano la sfera politica, economica e sociale contraddice il principio di equità e genera intollerabili discriminazioni. La crisi pandemica, inoltre, ha ulteriormente ampliato i divari esistenti di coloro che si trovano in situazioni di maggiore vulnerabilità”. Sono le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, pronunciate in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti Umani. Le diseguaglianze, le disparità, le ingiustizie, sono gli elementi strutturali negativi, prodotti da sistemi economico-finanziari che non tengono conto delle questioni sociale. Il Presidente, molto sensibile al tema delle disuguaglianze, denuncia in ogni occasione, questa distorsione sistemica che genera povertà.
“Occorre oggi ribadire il carattere universale, inalienabile, indivisibile e interdipendente dei diritti umani, dice Mattarella, perché il loro godimento da parte di tutti è una condizione imprescindibile per uno sviluppo autenticamente sostenibile. Le società capaci di offrire a tutti opportunità per realizzare pienamente il proprio potenziale sono società più inclusive, libere e prospere, dunque resilienti. Costruirle e consolidarle è un compito arduo, oltre che un dovere morale e giuridico di cui dare testimonianza ogni giorno”. Il monito del Presidente Mattarella è puntale e incisivo e rimette al centro della discussione politica l’accoglienza, la solidarietà, la lotta contro le ingiustizie e disuguaglianze, richiama ad essere più umani. Nel ricordare l’importanza della Giornata, sottolinea l’adozione della Dichiarazione Universale con la quale la comunità internazionale ha riconosciuto al massimo livello il carattere inviolabile della dignità umana.
Quella dignità che spesso viene calpestata, anche in Europa. Ciò che accade ai confini con la Polonia e la Bielorussia e drammatico. Il Presidente Mattarella dice anche: “Riduciamo le disuguaglianze, facciamo progredire i diritti umani…il persistere di diseguaglianze che abbracciano la sfera politica, economica e sociale, contraddice, infatti, il principio di equità e genera intollerabili discriminazioni”. Un messaggio chiaro, esplicito, rivolto alla classe politica. Quella classe politica che accoglie con “stupore”, lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil, invece di sostenerlo per stare al fianco dei più deboli, dei più poveri, dei più fragili. Il Presidente Mattarella, insieme a Papa Francesco, sono gli unici che condannano le disuguaglianze, le politiche asservite alla ricchezza, le povertà. Sono gli unici che si schierano con trasparenza e chiarezza dalla parte della umanità a cui vanno garantiti i diritti umani previsti dalla Dichiarazione Universale. Il Papa e il Presidente sono convinti che siamo “Fratelli tutti”.
di Carlo Faloci e Claudio Caldarelli