Moni Ovadia: l’orrore dell’antisemitismo
“L’antisemitismo è stata, ed è, la pseudo ideologia più criminale, più feroce e più esiziale che sia comparsa nella storia dell’umanità. Il suo vertice si è espresso con il più atroce sterminio sistematico di esseri umani progettato e programmato con tecnica industriale che abbia avuto luogo sotto il cielo del pianeta terra…il solo apparentamento possibile con l’antisemitismo, è la misoginia, l’odio per le donne, calunniate, sfregiate, segregate, massacrate, torturate che si manifesta contro di esse solo per il fatto di essere donne…”
Così Moni Ovadia sul il fatto quotidiano.
Ogni essere umano deve respingere qualsiasi forma di antisemitismo o misoginia. Ogni essere umano non può e non deve usare termini così pesanti per giustificare altri orrori. Ma ogni essere umano può e deve prendere le distanze dagli orrori della guerra e delle guerre che avvengono in ogni parte del mondo.
Moni Ovadia è molto toccato e sente dentro di se il dramma che ogni giorno si consuma nei Territori Occupati e nella striscia di Gaza.
“Per contro, negli ultimi decenni è stato creato, proprio in Israele e fra i sionisti, sia della Terra Santa sia della diaspora, un nuovo tipo di antisemitismo che si definisce per parametri altri rispetto a quelli dell’antisemitismo autentico che ho tentato di descrivere qui sopra, dice Moni Ovadia. Rientrano in questa categorizzazione dell’antisemitismo, anche se ebrei sono loro stessi, tutti coloro che disapprovano, criticano, denunciano, o si oppongono alla politica dei governi israeliani, che contrastano le leggi liberticide che i governi israeliani promulgano, il sistema di apartheid che impongono al popolo palestinese, la colonizzazione violenta delle terre, la distruzione delle loro case, il furto della loro acqua, il sistema di lager in cui hanno trasformato Gaza e le centinaia di migliaia di arresti amministrativi senza processo. Questi “antisemiti” credono nell’uguaglianza di tutti gli esseri umani senza distinzioni”.
Moni Ovadia è molto chiaro e trasparente nel descrivere la drammatica situazione dei palestinesi, e di quanto accade in questi terribili giorni a causa dei bombardamenti a tappeto delle forze israeliane. Riesce a distinguere le cose. Essere critici nei confronti del governo di Israele non significa essere antisemiti, significa sapere da che parte stare quando si consuma un dramma.
“Chi criminalizza con l’accusa di antisemitismo questi attivisti, che sia ebreo, non ebreo o figlio di sopravvissuti, è un vile che sputa sulle ceneri della nostra gente sterminata nei lager, sul dolore di coloro che furono fucilati e sepolti nelle fosse comuni e tutti gli ebrei torturati e annientati. L’uso della Shoà per fare propaganda menzognera, è osceno, ignobile, vergognoso. Se difendere la vita, dice ancora Moni, la dignità e i diritti dei palestinesi come persone e come popolo è antisemitismo… allora io, ebreo da molte generazioni sono orgogliosamente “antisemita”!”
Claudio Caldarelli