Brics Pay e de-dollarizzazione
Al summit del Brics (Brasile,Russia, Cina e Sudafrica) di Kazan, emerge una Russia più forte, non isolata, ma perno centrale di una nuova fase economico-finanziaria. Alla presenza di 20 leader mondiali, che rappresentano circa più del 50% del Pil globale, è quasi il 70% della popolazione, tutti a chiedere un ordine mondiale più giusto. Putin si confronta con il leader iraniano, con il venezuelano Maduro, con il turco Erdogan, mostrandosi al fianco di molti altri leader emergenti. Ma al centro di questo summit c’è il nuovo ordine mondiale monetario, per porre fine alla dittatura del dollaro e allo strozzamento delle economie povere da parte di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale, con la creazione di valuta, che superi lo Swift, il sistema cambi e pagamenti internazionali in dollari, basata sulla moneta di ognuno, ma riconosciuta per transazioni internazionali, così da aggirare anche le sanzioni, spesso unilaterali americane e europee, e porre limiti al dollaro.
Siamo entrati nell’era della Brics Pay, che sfida il dollaro con conseguenze anche sull’euro. Il nuovo sistema di pagamento dei Brics punta a ridurre la dipendenza dal dollaro lanciando una sfida all’euro.
Il lancio di questa moneta virtuale, Brics Pay, come sistema di pagamento dei Paesi Brics, segna un ulteriore passo in avanti verso il consolidamento dell’alleanza dei Paesi Brics+ (Brics+ perché ai 5 fondatori si aggiungono altri 20 paesi dalla Turchia all’Iran). Brics Pay è stato ideato come alternativa ai circuiti dominati dal dollaro e vuole garantire maggiore sovranità economica ai membri del gruppo. Questa iniziativa è in linea con la strategia di de-dollarizzazione per vanificare il potere delle sanzioni occidentali e rafforzare i legami commerciali tra le economie emergenti.
Le tensioni di questi ultimi anni, in continua crescita, tra Occidente e resto del mondo, hanno spinto i Paesi Brics+ ad una accelerazione sui temi della cooperazione economico-finanziaria con lo scopo di garantire un maggiore sviluppo ai paesi poveri o emergenti, liberandoli dal debito e dai vincoli del FMI e Banca Mondiale, con l’ideazione della Brics Pay. La Brics Pay può ridurre la dipendenza globale dal dollaro nelle transazioni internazionali, offrendo una rete di pagamento alternativa in grado di bypassare sistemi come Swift.
Durante il vertice di Kazan, i leader dei Brics hanno lanciato la “Dichiarazione di Kazan”, che chiede l’eliminazione delle sanzioni economiche unilaterali per limitare i danni all’economia mondiale. La Dichiarazione invita anche alla creazione di un sistema di pagamento indipendente, fondato sulle valute nazionali dei Paesi membri, per contrastare le sanzioni statunitensi. I Brics hanno anche previsto la creazione della Nuova Banca per lo Sviluppo come alternativa alle istituzioni occidentali, FMI e Banca Mondiale. Inizia l’era della de-dollarizzazione e della fine di uno strapotere bancario che strozza le economie emergenti con l’innalzamento dei tassi per creare debito più debito, tenendo sotto ricatto le economie di due terzi del mondo.
La Brics Pay nasce alla presenza dei leader di Russia, Cina, Brasile, India, Sudafrica, Egitto, Turchia, e tanti altri paesi, in attesa di e tre nel Brics. È chiaramente un modo per dire addio alla conferenza di Bretton Woods del 1944 che aveva disegnato la dollarizzazione delle economie del mondo. 80 anni dopo inizia una nuova fase con un nuovo ruolo dei paesi emergenti.
Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini