Nel mondo uccisa una donna ogni 10 minuti

Femminicidio. Femminicidio. Femminicidio. Donne uccise. Donne violentate. Donne sottomesse. Donne maltrattate. Donne rese schiave. Nel mondo viene uccisa una donna ogni dieci minuti. Questo lo sconvolgente rapporto delle Nazioni Unite.

Secondo il rapporto pubblicato da UN Women e dall’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (Unodc) nel 2023 ci sono state 140 donne  uccise ogni giorno per mano del loro partner o di un familiare.

Questo significa una donna uccisa ogni dieci minuti.

Il rapporto pubblicato in occasione della 25esima Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una radiografia drammatica della violenza sulle donne in ogni parte del mondo.

“L’epidemia di violenza contro le donne e le ragazze fa vergognare l’umanità, dice il segretario generale Antonio Guterres, il mondo deve rispondere a questo appello. Abbiamo bisogno di un’azione urgente per la giustizia e la responsabilità e di sostegno”.

Anche in Italia la violenza contro le donne è drammatica, quasi ogni giorno una donna viene uccisa, dal partner o da un familiare. E non sono i migranti ad uccidere le donne, questo per non nascondere la verità e chiarire le polemiche di questi giorni che vogliono spostare le colpe su chi non le ha. Il maschilismo, il patriarcato, la sottocultura, ma anche l’arroganza degli uomini che si sentono padroni del corpo e della mente delle donne. Non c’è pace. Si uccide per odio. Gli uomini che uccidono le donne, odiano, sono incapaci di amare.

Nel mondo i dati sono ancora molto incerti. Molti paesi sottostimano la questione, non catalogano la violenza contro le donne per diversi motivi, ma la violenza rimane. Le donne vengono uccise in ogni angolo del mondo.

Ghada Waly, direttore esecutivo dell’Unodc, dice che “il nuovo rapporto sul femminicidio mette in evidenza l’urgente necessità di sitemi di giustizia penali più forti, che considerino gli autori dei reati responsabili, garantendo nel contempo un adeguato sostegno alle sopravvissute, compreso l’accesso a meccanismi di denuncia sicuri e trasparenti”.

In Italia ci sono stati cento femminicidi in meno di undici mesi, dal primo gennaio al 22 novembre. Un dato che fa paura, le donne sono vittime di un odio profondo degli uomini. Un odio che si autoalimenta, anche per la carenza di politiche di genere in grado di costruire una parità reale che dia sicurezza alle donne. Vengono uccise ragazze giovani, giovanissime, solo perché realizzano che vogliono essere libere da vincoli che le incatenano.

Lo scorso anno sono state piantate 112 croci, una per ogni donna uccisa. Quest’anno siamo già a quota 100. Un dato allarmante su cui dovremmo riflettere ed agire,  per porre fine a questa barbarie contemporanea. Un anno crudele consumato sulla pelle e sulla vita delle donne.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini