Elon e Mark dis-verità e furore di dominio
Mark Zuckerberg ha deciso di sottomettersi anche lui alla nuova situazione di potenza imperiale americana delineata dall’elezione di Donald Trump e dalla cooptazione di Elon Musk alla Casa Bianca. Più precisamente il patron del gruppo Meta, ossia di Facebook, Messenger, Instagram, WhatsApp, Threads, Oculus Rift, di punto in bianco, ha abolito su tutti i suoi social il fact-checking, ossia il controllo sulla verità dei contenuti postati. Controllo che era affidato a società indipendenti dal gruppo. Ora, invece, anche Zuck si limiterà a permettere che gli utenti inseriscano delle note che segnalano la problematicità di un post. Ma il post viene comunque pubblicato, anche fosse la più smaccata delle fake-news.
Questo significa una cosa sola: che la verità di qualsiasi affermazione non dipende più da un controllo dei dati concreti o della struttura logica che contiene, ma unicamente dalla forza fisica, politica, economica, militare, mediatica che la sostiene. Non, però, nel senso che i grandi social mondiali sono degli immani contenitori che concedono libera possibilità di accesso e confronto a tutti. No, perché essi entrano pesantemente nel gioco. Essi sono il Banco. Un Banco che non distribuisce, ma immette le sue carte immateriali di controllo interiore, quali gli algoritmi, e l’Intelligenza Artificiale, nella sua vertiginosa virtualità falsificatoria di parole scritte, dette, di bocche, facce che le dicono, di corpi che agiscono e immagini d’ogni tipo che incorporano falso e verosimile insieme, tanto da fondare la neo categoria del verosimile fake. Non più fatti, ma fattoidi. Non più verità, ma disversità. Se il neo presidente americano afferma che il Canada appartiene agli Usa non ci sarà trattato di diritto internazionale, chilometri di scaffalature stracariche di codici attestati dalle più incontrovertibili dottrine e promulgazioni giuridiche che potranno opporsi ai suoi decretoidi, che diventano veri per essere stati semplicemente da lui lanciati nel cyber spazio, controllato dai satelliti di Elon. E ora dal Metaverso, e dai tre miliardi e mezzo di persone che Zuck controlla e influenza sul pianeta. Quest’ultimo, per farsi perdonare ed entrare nella partita ha versato a Trump il modesto obolo di un milione di euro per le spese di festeggiamento della sua proclamazione. Intanto i tre hanno già messo nel mirino l’Europa, per quel minimo di controllo che ha introdotto sulla rete e sulle tasse evase dai grandi del web.
Tutto questo, però, ammette un’unica folle condizione. L’aumento infinito della potenza non solo tecnica, digitale e non solo sui social, ma sull’intero incancellabile sottosuolo della realtà, dura a farsi ingoiare dalla fantasmagoria del verosimile fake. Vuol dire che ‘verità’ per loro significherà soprattutto aumento della violenza, delle guerre e di una furiosa volontà di dominio su ogni manifestazione dell’esistente.
Riccardo Tavani