Deportare le persone lede la dignità umana

“Deportare le persone lede la dignità umana” le parole forti di Papa Francesco, in una lettera indirizzata ai vescovi Usa, subito dopo i provvedimenti, contro le persone migranti, di Donald Trump. Il Papa ricorda che il grado di civiltà di uno Stato si misura sulla capacità di accogliere con dignità persone bisognose. L’unica voce al mondo, quella di Bergoglio, ha difesa degli ultimi, siano essi migranti, fragili, o poveri. Ci ricorda continuamente che tutti siamo prima di tutto persone. Siamo tutti fratelli. Non può un aggettivo, pronunciato in modo dispregiativo, come “migrante”, togliere la dignità. Siamo prima di tutto esseri umani e il trattamento dignitoso va riservato specialmente ai più poveri o bisognosi.

Scrive Papa Francesco nella lettera diffusa in due lingue, inglese e spagnolo, in cui critica apertamente il presidente Trump: “Deportare persone che in molti casi hanno lasciato la propria terra per motivi di estrema povertà, insicurezza, sfruttamento, persecuzione o grave deterioramento dell’ambiente, lede la dignità di molti uomini e donne, e di intere famiglie. Ho seguito da vicino la grande crisi che si sta verificando negli Stati Uniti, la coscienza rettamente formata non può non esprimere un giudizio critico e il proprio disaccordo”. Parole forti, dopo aver visto le immagini di decine di persone incatenate, costrette a salire su un aereo per essere rimpatriate. Scene disumane, come è disumano il trattamento riservato loro dai paesi ricchi, Europa compresa. L’Italia da mesi prova a deportare in Albania i richiedenti asilo.  Milioni di persone, bambini, donne, uomini, fuggono dalla fame e dalla guerra, dalla violenza e dalla mancanza di cure. Esodi a cui sono costretti per mancanza di una politica internazionale solidale e inclusiva. Miliardi e miliardi di dollari o euro, spesi follemente per armare gli Stati in guerra. Con una piccola parte di quei miliardi spesi per gli armamenti, si può risolvere fame nel mondo, si possono fare gli ospedali nel mondo, si può garantire una vita dignitosa a tutti.

Papa Bergoglio continua nella sua lettera a richiamare: “Esorto tutti i fedeli della Chiesa cattolica e tutti gli uomini e donne di buona volontà a non cedere a narrazioni che discriminano e causano inutili sofferenze ai nostri fratelli e sorelle migranti e rifugiati”. Il Papa sottolinea anche l’importanza di considerare le politiche dei governi in base all’accoglienza e alla tutela della dignità umana. La lettera di Papa Francesco non tralascia nulla al caso, esterna il suo pensiero, come esternasse il pensiero di Cristo, riprendendo i valori del cristianesimo, il dividere il pane per sentirci fratelli.

“Ciò che si costruisce sulla base della forza, e non sulla verità, sulla pari dignità di ogni essere umano, inizia male e finirà male…con carità e chiarezza siamo tutti chiamati a vivere in solidarietà e fraternità, a costruire ponti che ci avvicinino sempre di più, a evitare muri di ignominia e a imparare a dare la nostra vita come Gesù Cristo ha dato la sua per la salvezza di tutti”

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini