La banda dei distratti
Devo dire che il M5S è stato di parola, avevano promesso un Governo del cambiamento e così è stato: al momento si attestano già il cambiamento di idea di Fiorella Mannoia, Marco Travaglio, Paolo Rossi e tanti altri che si erano bevuti la favoletta dei golden boys venuti dal nulla per salvare l’Italia. Sono soddisfazioni.
Altro grande cambiamento riguarda la capacità di prendersi le proprie responsabilità. Mentre prima Renzi o Berlusconi tendevano a scaricare la colpa delle cazzate che facevano sugli altri, adesso abbiamo finalmente dei politici che non si nascondono dietro un dito ma ammettono candidamente che la colpa non è di nessuno: erano distratti. Che ci vuoi fare? Ti fanno firmare il DEF, poi sospetti che una manina lo abbia alterato e lo urli ai quattro venti, e infine scopri che invece non era così, ti eri solo distratto. Non è una gran colpa. Capita di distrarsi, e allora il PD che lo faceva apposta? Almeno loro sono onesti.
Promettono, per bocca di Di Battista, di cancellare il tap in due settimane, poi Di Maio e la Lezzi scoprono che c’erano delle penali da pagare e che corrispondere le stesse equivale al costo di reddito cittadinanza e quota 100, messi insieme. Come fai ad aspettarti che violare un contratto possa comportare il dover pagare addirittura delle penali? Di Maio infatti ha dichiarato, candido come un fiorellino di campo: “Di penali non sapevo nulla”. Lui pensava che penale fosse una parolaccia e manco pronunciava il termine. Vuoi condannarli per un po’ di distrazione dovuta all’inesperienza?
Ci sarebbe poi la questione degli F35, un tema sul quale il M5S è stato intransigente e ha basato uno dei punti di forza della sua campagna elettorale. Basta fare l’occhiolino alla lobby delle armi! Basta investire sulla guerra e la morte! Finalmente sono arrivati i buoni! E invece no, la Ministra Trenta conferma l’acquisto dei novanta F35 e pure la presenza dei contingenti in Afghanistan. Anche stavolta si erano distratti e non si erano accorti delle penali. In campagna elettorale sembravano così svegli e attenti, e invece gli erano scappate delle clausolette da pochi miliardi di euro. Capita anche ai migliori.
Parliamo dell’Ilva? No, non ne parliamo, tanto sapete dove si va a parare: penali anche lì. Penali con Autostrade per il ponte Morandi, penali ovunque, spuntano dalle fottute pareti.
Una cosa buona però Di Maio l’ha fatta, se andate sulla sua pagina facebook noterete che si sta sperticando in lodi e panegirici alla sua persona, per aver rilocalizzato parte del comparto Whirlpool in Italia. Una manovra contro-tendenza, quasi rivoluzionaria. Peccato che a dare il via a questi accordi fosse stato Calenda. E indovinate? Di Maio era di nuovo distratto e non se n’è nemmeno accorto, così si sta prendendo tutto il merito lui, quando di fatto si è limitato solo a mettere l’ultima firma in calce sull’accordo.
La verità, non sono davvero dei ragazzi meravigliosi?
di Marco Camillieri