Gli alti muri di Trump
Che i muri, fin dall’avvento della polvere da sparo, siano militarmente obsoleti è un dato di fatto. Trump, che considera alla stregua di un’invasione l’avvicinarsi dei latinos alle frontiere dell’Impero americano, non sembra pensarla così.
Certo, il presidente americano non smette di stupirci con le sue idee bislacche. Dai cambiamenti climatici alla natura delle fake news, il suo metro di giudizio è, quantomeno, discutibile.
A volte sembra un bambino insoddisfatto del suo nuovo giocattolo e forse, proprio partendo dal suo punto di vista, è possibile vincere qualche partita.
Una sfida gli è stata lanciata dai creatori Cards Against Humanity, l’irriverente gioco da tavolo gratuito che, mentre il governo federale è pronto a investire miliardi di dollari nella costruzione del muro, hanno acquistato un terreno lungo il confine con il Messico e messo in piedi uno stratagemma legale per bloccare, o quantomeno frenare, la costruzione dell’infrastruttura.
Il denaro è stato raccolto mettendo in vendita le nuove Carte contro l’umanità. Salva l’America. In sei giorni circa 150.000 persone hanno versato15 dollari a testa e con quei soldi, oltre che acquistare il terreno, è stato ingaggiato uno studio legale specializzato in espropri.
L’intenzione è quella intentare una lunga battaglia legale (che magari scavalli la durata del mandato presidenziale) per resistere ai tentativi del governo di costruire il muro sulla terra acquistata. Obiettivo minimo è portare alle stelle i costi di costruzione del muro su quell’appezzamento: una cifra tanto alta da richiedere l’autorizzazione del congresso.
Un pool di avvocati è pronto a combattere in tribunale per assicurarsi che il governo segua tutte le procedure richieste, rispetti i diritti costituzionali sulla proprietà privata e le regole del processo legale. E che paghi un giusto compenso, così come richiesto dal Quinto Emendamento.
La partita iniziata da Cards Against Humanity Saves America può essere vinta?
Nel quinto emendamento si afferma che “nessuna proprietà privata potrà essere destinata a uso pubblico, senza equo indennizzo”. Storicamente, l’uso governativo del diritto di esproprio è ricaduto sotto l’ombrello dell’utilità pubblica: sulla terra acquistata costruisco una strada o un ospedale.
Il punto è se il muro può essere considerato un bene pubblico. Se lo fosse, la battaglia legale sarebbe vinta dal governo, però, se anche l’iniziativa non riuscisse a fermare la costruzione del muro ma la rallentasse, magari per anni …
Alcuni sostengono che l’aver dichiarato, come fatto da Cards Against Humanity, che l’obiettivo è bloccare il presidente, riduce la possibilità di vittoria perché questo indisporrebbe i giudici.
Altri affermano invece che “non è importante il motivo per cui non vuoi che il governo prenda la tua terra. Come proprietario di un immobile, puoi essere irrazionale quanto vuoi”.
La questione principale resta quella dell’uso pubblico, che non è definito chiaramente dal quinto emendamento. Si potrebbe, nel corso del dibattimento, sostenere che un muro di confine con il Messico è, in realtà, dannoso. Certamente il governo invocherebbe questioni come la sicurezza delle frontiere o la politica d’immigrazione. A questo punto gli avvocati dovrebbero essere in grado di dimostrare, utilizzando le innumerevoli dichiarazioni di Trump, che la costruzione del muro è irrazionale e che danneggia chi sta cercando di proteggere.
Qualcosa di simile alla lotta legale che Trump ha subito sul Travel ban – il contestato ordine esecutivo sul controllo degli ingressi nel Paese – bloccato dai giudici perché il presidente aveva più volte affermato che il suo scopo era fermare i musulmani.
In pratica, se si riuscisse a dimostrare che la costruzione del muro è motivata da un’ostilità preconcetta, il governo non potrebbe rivendicare la terra e, addirittura, il giudice avrebbe la facoltà di invocare un’ingiunzione nazionale. Una decisione, questa, che bloccherebbe completamente la realizzazione della barriera anti-latinos. Ben oltre il tratto che sarebbe costruito sull’appezzamento di terreno conteso. E’ solo una possibilità, certo, ma in grado di far saltare il banco.
di Enrico Ceci