Il cambiamento nella chiesa dei poveri

Riprendere ogni tanto l’osservazione sulla chiesa cattolica può essere illuminante, anche per chi, da laico, cerca di cogliere spunti “erga omnes”.

E’ un momento nel quale in Italia si dicono tante parolesul cambiamento (con primi attisui migranti-ostaggi in mare e sulla fine dei vitalizi per i parlamentari non coperti da contributi).

In questo mese di giugno, in particolare, anche oltretevere molti sono stati gli episodi di novità, di cambiamento ma anche di conferma.

Certamente fra essi è da ricordare il processo che si è svolto in Vaticano  a carico di mons.(ex) Carlo Alberto Capella (già funzionario della nunziatura di Washingtown) per il reato di pedopornografia, che si è concluso con una condanna a 5 anni di reclusione (il massimo della pena) da scontarsi nelle carceri vaticane.

Si comprende quindi come la “tolleranza zero” di Francesco non sia soltanto una formula di principio, ed è certo che per il futuro non saranno più tollerate situazioni come quelle che hanno portato in Cile alle dimissioni di 34 vescovi cileni (di esse 5 sono state accettate).

Ci sono anche conferme, nelle posizioni di Francesco. Come quelle della famiglia = donna-uomo e del no all’aborto (in particolare eugenetico). Ma bisogna avere molta attenzione, per esprimersi su di esse. Sono posizioni  religiose, che fanno parte del cammino spirituale dei praticanti. Non altro.

Del resto Francesco non assume posizioni in base a sondaggi o a votazioni; e il mondo laico non dovrebbe risentirsi, perché non sono contestati diritti civili, anche se personalmente credo che l’aborto possa essere  per la chiesa un peccato, che sia per legge un diritto e non un reato; ma che sia sempre per tutti una sconfitta.

Sono conferme che in ogni caso sono viste nell’ambito di una immensa misericordia del dio di Francesco, che sembra non essere il dio del card. Burke, da quello che si è capito del suo recente scontro con il direttore de “l’Avvenire”. Ma queste diverse posizioni sono un antico retaggio delle dispute avvenute nel Concilio Vaticano Secondo.

Ma la chiesa di Francesco è una chiesa Conciliare, come si comprende dal suo sovente riferimento a Paolo VI°.

E’ una chiesa che cambia, cambia radicalmente, per tornare alle origini.

E’ la chiesa dei poveri.

Dopo il Concistoro dei giorni scorsi (è il quinto, di Francesco) il collegio cardinalizio sarà formato da 227 cardinali di cui 125 elettori, cioè di età inferiore agli 80 anni. Che, come provenienza, vengono 53 dall’Europa, 35 dall’America (17 nord, 5 centro, 13 sud), 16 dall’Africa, 17 dall’Asia e 4 dall’Oceania.

I cardinali creati da Francesco sono 74, con presenza dominante di pastori. Come direbbe lui, è sempre più forte l’odore delle pecore.

Sempre di questi giorni è la visita in Vaticano del presidente francese Macron, una visita attesa con curiosità, considerata la precedente freddezza di Hollande e alcune recenti tensioni nel 2015, in occasione della nomina per la sede vaticana di un ambasciatore Laurent Stefanini, un uomo di eccezionale cultura, peraltro non gradito presso la curia (perché forse non concordato, forse perché gay,o forse per la decisione del governo francese: “mariage pour tous”).

Nella visita si sono registrati alcuni cambiamenti, subito oggetto di interesse. Il primo è stato quello relativo alla grande durata del colloquio privato dei due capi di stato, di 57 minuti, quasi un’ora.

Il secondo è stato quello dei contenuti, dalla politica ambientale a quella per l’Europa, dalle presenze francesi nella costa sud del Mediterraneo ad una più complessiva valutazione degli interventi per i migranti.

Ed il terzo è stata una impensabile rottura del protocollo, con un abbraccio finale come tra amici veri, impensabile in una visita ufficiale. Chissà, forse quel colloquio è stato più importante di mille iniziative diplomatiche …

Infine, sempre di questi giorni, ci sono stati due avvenimenti, uno di rilevanza interna, alla chiesa, l’altro di grande significato  esterno.

Per l’interno, si è svolta la venticinquesima riunione del C9, il consiglio dei cardinali, finalmente con conclusioni, anche se non definitive, per una bozza della nuova “Costituzione Apostolica della Curia romana”, per la quale è stato indicato (provvisoriamente) il titolo di “Predicate Evangelium”. Ad essa ha fatto seguito una illustrazione della riforma della struttura finanziaria-organizzativa della Santa Sede. Il tutto sarà ora esaminato, vagliato od anche modificato da Francesco.

Quanto al significato esterno, Francesco è andato a Ginevra in occasione della Celebrazione dei 70 anni del Consiglio Ecumenico delle Chiese, che comprende  349 membri di tutte le principali tradizioni cristiane, protestanti, anglicane, ortodosse. Il suo intervento, in quella sede, ha avuto una continua tensione verso l’Unità: camminare insieme secondo lo Spirito, pregare insieme, evangelizzare insieme, servire insieme!

Dopo centinaia di anni di divisioni, di scontri di lotte fratricide, è arrivata la riflessione per un cristianesimo vero, di unità; di essere in tutto la chiesa delle origini, dei poveri, per i poveri.

Fra tanti motivi di cambiamento, c’è anche la modifica, a seguito di studi biblici, del Padre Nostro.  Al posto del “non ci indurre in tentazione” (certamente  impensabile) viene indicato il : “non abbandonarci alla tentazione”, certamente è più corrispondente alla misericordia tanto cara a Francesco, che nel Vangelo della messa celebrata a Ginevra ha dato una sua personale sottolineatura alla preghiera:

“Guai a chi specula sul pane!! Il cibo di base per la vita quotidiana dei popoli deve essere accessibile a tutti!”

di Carlo Faloci

Print Friendly, PDF & Email