Neve sugli occhi

Negli occhi la stessa domanda, nel cuore una identica attesa. Quale sguardo posandosi sulle nere macerie della propria vita – bianche, adesso, di neve – riesce a trovare risposte nel cuore?

Io li ho incrociati quegli occhi: sulla linea di confine di Idomeni, tra la Grecia e la Macedonia; e poi più avanti – gli stessi occhi, oranti – al confine con la Serbia; e poi inorriditi davanti al nastro spinato teso sul limitare dell’Ungheria. Sono occhi colmi per sempre della vastità del vuoto. Supplicano.

Io le ho viste le case dei profughi siriani ed afgani – cumuli di polvere e macerie, crollate sotto le bombe – che mi guardavano dai loro cellulari affondati come stimmate nel palmo della mano. Mani in cui la vita aveva assegnato profonde linee spezzate: ‘perderai tutto’ sentenziano ora quelle mani, d’improvviso zingare.

Ma non c’è bisogno di lunghi e disagiati viaggi per incontrare le storie annidate negli occhi di chi ha perso tutto. Amatrice, Accumoli, Arquata, la stessa domanda allibita, la stessa assenza di risposte nel cuore.

Anche sotto casa – alla stazione Termini o nei pressi del colonnato di San Pietro; a piazza del Duomo o sotto la Mole Antonelliana – ti squadrano quegli occhi cui resta unicamente la domanda della tua personale risposta. Occhi indecenti che sbucano di sotto a un cappellaccio, da un fagotto di stracci e cartone, in un silenzio ermetico o nel delirio rancoroso di chi, ormai, non può che parlare da solo.

Nevica su quegli occhi e in un ultimo raggelato sussulto del cuore che sbuffa via ogni tepore, si muore. Nevica e, nel gelo, si muore a Idomeni, in Serbia, in Ungheria. Si muore ad Amatrice, ad Accumuli, ad Arquata. Nevica e, nel gelo, si muore a Roma, a Milano, a Torino.

Scende la neve sugli occhi di chi muore nel gelo di una risposta mai schiusa. Neve sugli occhi di chi, al caldo di un privilegio, gela nell’assenza di umana compassione.

Scende la neve sul sogno di una vita solo possibile. Neve sugli occhi di chi rende impossibile la vita degli altri.

Scende la neve sugli occhi di chi ha dovuto vedere anche ciò che non voleva. Neve sugli occhi di chi degli occhi non sa che farsene.

di Luca De Risi

 

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