Femminicidio: la strage delle innocenti

La strage continua, inesorabile e silenziosa. Le donne vengono massacrate, tutti i giorni per tutti i giorni dell’anno. Nel 2023 ne sono state uccise 118, quasi tutte in ambito familiare. La strage delle innocenti non conosce fine. Noi possiamo solo parlarne. Ricordare il loro nome. Ma è poca cosa difronte alla sofferenza e alla violenza quotidiana cui sono sottoposte le donne. Una piaga sociale che riempie le cronache e non accenna a diminuire. 

Per femminicidio si intendono tutti quei casi in cui un partner, un ex o altro soggetto, hanno ucciso una donna per desiderio di possesso o incapacità di accettare una separazione.

Uccise in un giorno qualunque, tra le mura domestiche o per strada, o in macchina, accoltellate, bruciate o colpite al cuore con una pistola o un fucile, o gettate in un dirupo oppure dalle scale.

Uccise perché cercavano la libertà da un rapporto violento e possessivo che di amore non ha nulla.

Nel 2024 la lista delle donne uccise è già troppo lunga, di seguito i loro nomi, non solo per ricordarle, ma per farle vivere nella nostra memoria. Per farle rivivere nella nostra quotidianità e non farle sentire sole.

2 gennaio, Sant’Oreste in provincia di Roma, il primo femminicidio. Rosa D’Ascenzo, 71 anni uccisa gettata dalle scale.

5 gennaio, due donne romene, Maria Russ di 56 anni e Delia Zarniscu di 58 anni, sono state trovate morte in due case poco distanti tra loro. Una delle due è stata bruciata, l’altra seviziata con una lametta.

11 gennaio, Elisa Scavone di 65 anni è morta dopo due giorni di agonia. Accoltellata. Colpita più volte al petto.

22 gennaio, Annalisa Rizzo di 43 anni, è stata uccisa a coltellate.

11 febbraio, Antonella Salamone e i suoi due figli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16 anni. 

13 febbraio, due donne, madre e figlia, sono state uccise avevano 46 e 19 anni.

Una lista terribile e macabra, una lista da tenere in viva memoria per cercare di non farla allungare. Una lista che non avrebbe mai dovuto iniziare.

Claudio Caldarelli – Eligio Scatolini

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