Pisa, Ave Madonna del Manganello

Su Pisa deve essere chiaro questo. Proprio perché erano adolescenti, pochi, innocui, indifesi, sono stati brutalmente manganellati dalla bestia amministrativa repressiva che ha annusato la preda inerme da sbranare senza troppi complimenti. La forza, per autoproclamarsi abusivamente tale, ha bisogno esistenziale di “eleggere” una debolezza da schiacciare come una lattina vuota sul selciato. Più la sua ferocia viene fatta rilucere, più si illude che essa sarà riconosciuta, ammessa, tanto da finire per sottomettervisi erga omnes. Da accettare come sistema dato ab origine, e in quanto tale indiscutibile. È quello che fa anche il patriarcato sotto ogni latitudine, credo, convinzione, eleggendo il femminile a debolezza da schiacciare, violentare, ammazzare ogni giorno, ora, minuto per ergersi a sistema di potere universale che impregna di sé ogni cellula della società e dell’inconscio individuale, collettivo. 

Lo dimostra la maggioranza degli elettori di Pisa che ha scelto come sindaco un candidato della Lega. Ricordiamo che l’attuale Ministro degli Interni è stato voluto, anzi imposto da Matteo Salvini quando Meloni gli ha sbarrato la strada di un ritorno al Viminale. Piantedosi è stato quindi scopertamente insediato quale dichiarato alter ego, facente funzioni operative di Salvini, in quanto capo di gabinetto per più di due anni, nel 2018-20, ossia proprio quando è stato Ministro degli Interni il segretario della Lega (fino a settembre 2019). Inoltre, attualmente Questore di Pisa, ossia responsabile dell’ordine pubblico, quindi anche di manifestazioni e cortei pubblici, è Sebastiano Salvo, Vice Questore a Genova durante il G8 dei sanguinosi pestaggi e torture all’interno della scuola Diaz, e della ex caserma Bolzaneto. Ha fatto carriera,  e pur essendogli imbiancato il pelo in questi ventitré anni, il vizio gli è rimasto sempre – nero. I poliziotti oggi lo usano più il tonfa, termine tratto dall’antico cinese delle arti marziali. Quest’arma ha un impugnatura laterale sotto quella superiore, detta tsuka, e lunga 12 cm.

Il corpo vero e proprio a forma allungata di manganello è detto invece yoka, e varia dai 50 ai 60 cm. Il mito della forza reazionaria, però, ha avuto fin dall’origine un’adorazione mistico-religiosa blasfema per il vecchio manganello. Lo dimostra la cosiddetta Madonna del Manganello, o della Mazza, venerata dai fascisti durante tutto il ventennio del regime mussoliniano. E non solo alla Vergine si elevano preghiera, ma anche direttamente al manganello. La più celebre recitava tra l’altro: “O tu santo manganello,/ tu patrono saggio e austero,/ più che bomba e che coltello,/ coi nemici sei severo. (…) Manganello, Manganello,/ che rischiari ogni cervello,/ sempre tu sarai sol quello/ che il fascista adorerà”. Corrado Guzzanti ha rievocato questa Madonna nel suo film del 2006 Fascisti su Marte.

Ora, anche se non ai vertici del suo partito, e per quanto l’attuale sindaco di Pisa si dichiari contro il pestaggio di sue cittadine e cittadini adolescenti, non si può certo affermare che lui sia estraneo a spirito e prassi del segretario leghista. Anche perché è questi che lo ha emanato, approvando, mettendo il sigillo alla sua candidatura a sindaco. Proprio come ha fatto con l’alacre ministro manganellatore e identificatore. Chissà se qualcuna delle persone e coscienze che a Pisa hanno espresso quel voto alla Lega non si stia domandando se non le hanno calate anche loro quelle manganellate. La forza, la volontà di prepotenza – che è sempre la vera  metastasi reazionaria umana  –, d’altronde, ha eletto a debolezza le teste dei loro figli, proprio per farsi rieleggere, e non solo a Pisa. 

Riccardo Tavani

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