Noi siamo Giuda
Giuda non è Giuda. Giuda è la volontà di Dio affinché si compia il rito della salvezza. Giuda è un onesto esecutore di un disegno divino più grande di lui. Dio è in mandante di una condanna a morte necessaria per la redenzione. Giuda non è Giuda. Noi siamo i veri Giuda, traditori e vigliacchi. I Giuda della umanità intera condannata a morte dai nostri “baci avvelenati” da guerre, fame, carestie, inquinamento, violenza e violenze sulle donne.
Al teatro Parioli di Roma, Massimo Ghini interpreta “Noi Giuda” con una narrazione elegante, dolcemente appassionata, classica e molto sentita. Scritto e diretto da Angelo Longoni, lo spettacolo, già nel titolo capovolge la narrazione convenzionale, sostituendo i Vangeli ufficiali con il Vangelo di Giuda, ritrovato il secolo scorso. La scenografia è superflua, tutta concentrata sulle parole e sulla recitazione, sui gesti e sui silenzi, sulle pause e sui rallentamenti con improvvise accelerate, sbalzi d’umore e discorsi. Massimo Ghini in piena forma, sfoggia un completo nero con farfallino da passeggiata sul red carpet. Un Giuda credibile, dissacrante, che mette al centro il tradimento umano dei governi, dei potenti, di coloro che muovono il mondo contro il mondo. Racconta e si racconta, di come Giuda sia l’apostolo più “credente” e fidato di Dio, tanto da affidargli il compito più gravoso: far crocifiggere suo figlio.
Giuda non si sottrae, essendo esso stesso carne di Cristo, sangue di Cristo, parte essenziale di Dio fattosi uomo. Massimo Ghini è Giuda, ma non l’Iscariota, è il Giuda dentro ognuno di noi, nel bene e nel male, fino al punto di riscrivere la storia fatta di luoghi comuni e falsità. In questo essere tutti noi Giuda, ora sappiamo che possiamo tradire per profitto o avidità, oppure per la salvezza della umanità, questa si, tradita dai veri Giuda incarnazione del peccato e del diavolo.
Il Vangelo di Giuda ci racconta una verità diversa da quella della catechesi, ci racconta di come un uomo, un apostolo, si sia fatto agnello sacrificale su istigazione o mandato del Dio Padre Onnipotente. Massimo Ghini ci racconta questa nuova verità, un po’ sottaciuta o tenuta nascosta, in modo onesto, non ideologizzato, senza offendere il pudore o la religiosità cattolica, lasciando ampio spazio al libero arbitrio di ognuno di noi nello scegliere da che parte stare. Uno spettacolo che merita di essere visto con attenzione, per no perdere nessuna battuta di una storia ben scritta e ben messa in scena da Angelo Longoni.
Claudio Caldarelli