Sapiens di Bruno Bozzetto

Sapiens è un cartone animato che può far riflettere gli ADULTI, ma che potrebbe anche raggiungere il cuore dei bambini. E’ un cartone animato destinato a quella parte di umanità, la maggior parte, che, tra guerre, stupidità e ignoranza, sta massacrando un intero pianeta.

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Sulle note di Verdi, Beethoven, Chopin, si seguono tre vicende diverse che raccontano di quanto l’homo sapiens sia, in realtà, lontano dalla saggezza e molto, molto vicino all’autodistruzione (quasi fisiologica).

Sul pianeta siamo otto miliardi (e qualcuno in più) e non abbiamo la capacità di comprendere né che stiamo crescendo in numero spropositato (è un’idea che non ci sfiora), né di crescere in armonia con il mondo che dobbiamo condividere con altre specie animali. Il nostro sentirci centrali e superiori ci priva delle più elementari capacità di rispetto per le forme di vita diverse dalla nostra.

Noi dobbiamo vivere! E lo facciamo facendo pesare sul resto del mondo la nostra crudeltà e, a volte, sopraffina cattiveria.

Torniamo allo splendido e godibile cartone animato.

Nel primo atto Bozzetto racconta delle guerre tra esseri umani, della straordinaria capacità dell’uomo di sviluppare nuove conoscenze per sterminare e uccidere i suoi simili. Nel guardarlo il pensiero non può che correre dai tempi lontani al tremendo e ostile presente, alle guerre in Medio Oriente, all’Africa, all’Europa. Grava sulle nostre teste la possibilità di una distruzione di massa, con un pesante, per molti catastrofico, ritorno al passato. E non è detto che, quel giorno, si salveranno i migliori tra di noi. Ci muoviamo come una minaccia, per ogni essere in qualche modo respirante, ci muoviamo con un senso dell’ineluttabile fine, che giustifichiamo con valori indifendibili. E’ un massacro che si svolge nell’indifferenza di chi non viene, al momento, colpito.

Muoiono bambini, muoiono centinaia di migliaia di esseri umani, spezzati, torturati, chiusi in campi del terrore, dove l’uomo torna ad essere il peggior nemico dell’uomo.

La prima parte termina in un diluvio finale che porta la rinascita del pianeta, ma senza la razza, pessima, umana. E verrebbe voglia di applaudire, agli animali sull’arca.

Il secondo tempo è scandito dalle note di Chopin. Un povero ragnetto, uno di quelli che massacriamo a colpi di giornale o ciabatta, tenta di sopravvivere ai molteplici tentativi di ucciderlo. Questo è l’unico momento a lieto fine del film d’animazione, perché l’uomo non riuscirà nel suo intento e il ragno tornerà, nel cartoon, a seminare, inconsapevole innocente, il terrore. E verrebbe voglia di applaudire, al ragno.

L’ultima parte del filmato è quella che vede l’uomo nella sua veste di distruttore, sterminatore, mentre caccia e pesca senza alcuna attenzione, determinando la sparizione di intere specie di animali. Alcuni chiusi in gabbia, altri sfruttati, altri trasformati in trofei. E poi tutti svaniscono… E verrebbe voglia di piangere, per la mancanza di Sapere del Sapiens.

Se è vero che la voce umana, come racconta un bell’articolo su Focus.it, è percepita dagli altri esseri viventi come spaventosa, possiamo ben capirne il perché da questo meraviglioso cortometraggio. Una denuncia forte, un carico di responsabilità al Sapiens (?), da parte di un artista noto, un poeta dei colori o del bianco e nero, dal cuore sensibile e attento, Bruno Bozzetto.

Artemisia