Mondo cane o mondo inferno?

Mondo cane, titolo tratto da un film di Chaplin, è un documentario italiano del 1962 di Paolo Cavara, Gualtierio Jacopetti e Franco Prosperi. Candidato agli Oscar, ebbe un notevole successo in tutto il mondo, anche grazie a un celebre brano musicale, Ti guarderò nel cuore, di Ritz Ortolani, Nino Oliviero, Marcello Ciorciolini tradotto in inglese con il titolo More, cantato dalle più grandi voci internazionali, tra cui Frank Sinatra. Il film è una scorribanda attraverso le stranezze su uomini e animali in giro per il mondo, a volte comiche, ma prevalentemente crudeli, atroci, spietate. Mondo cane, inoltre, ha dato origine a un vero e proprio fenomeno cinematografico chiamato mondo movie. A esso, infatti, ne è seguito nel 1963 un altro: Mondo cane 2, sempre di due degli stessi registi e su contenuti analoghi al primo. Poi, nel 1986, Mondo cane oggi – L’orrore continua, di Stelvio Massi. Nel 1988 Mondo cane 2000 – L’incredibile, ancora di Massi insieme a Gabriele Crisanti. E nel 2021 Mondocane, film fiction di Alessandro Celli con Alessandro Borghi, su una Taranto città fantasma circondata da filo spinato in un suo futuro prossimo. 

Non è escluso ci sia prossimamente qualche altro mondo movie, ma ogni regista che coltivasse seriamente questo intento dovrebbe chiedersi quanto l’associazione mondo e cane, in questo nostro presente, sia ancora sensatamente proponibile. Se non sia invece il momento di aprire lo sguardo del cinema e in esso quello della nostra coscienza per non nasconderci più che questo è un Mondo uomo, ossia semplicemente un Mondo inferno. D’altronde già in quel micidiale 11 settembre dell’attacco alle Torri Gemelle di New York, il sociologo e filosofo francese Jean Baudrillard aveva intitolato un suo importante saggio Power Inferno. Se il filosofo italiano Emanuele Severino aveva affermato che del terrorismo andavano indagate le condizioni che gli consentivano di diffondersi, Baudrillard scrive che è direttamente l’elevazione massima della potenza e del dominio d’Occidente sul mondo a chiamare persino l’inconscio stesso degli occidentali alla sua distruzione. Per la semplice ragione che una potenza del genere incute universalmente paura. In questo senso è davvero illusorio pensare di sconfiggere il terrorismo, dato che esso si auto rigenera dalla stessa forza messa in atto contro di esso da chi vuole eliminarlo.

Sono passati più di vent’anni da quei fatti e da quello scritto, e altri elementi di immane potenza e inconscia paura si sono acuiti a dismisura. È la potenza di dominio che continua a esercitarsi distruttivamente sul nostro pianeta Terra. Tutti i programmi di contenimento di tale aggressione, elaborati nei vari vertici mondiali, e programmati per essere attuati con tutto comodo, sono invece in via di totale cancellazione. Soprattutto l’Europa sta smantellando ogni giorno che passa, pezzo per pezzo, e sotto la pressione di ogni nuovo avvenimento, il suo Green Deal, ossia quella sua transizione ecologica che – per quanto a ritmo rallentato – dovrebbe portarla entro il 2050 alla neutralità climatica, ossia all’equilibrio tra emissioni di gas serra e loro assorbimento atmosferico in tempo non dilatato. Inoltre, sono tutte le attività produttive umane che dovrebbero essere riconvertite a una tecnologia verde, così da rilanciare anche l’intero ciclo economico, ora soggetto a ricorrenti e deleteri fattori di crisi.

Assistiamo, invece, a una ritirata strategica, o precipitosa marcia indietro da quei programmi. Non solo i conflitti in corso in Ucraina e Israele, ma persino la guerra dei trattori, la rivolta degli agricoltori partita dalla Germania, ed estesasi a Francia e Italia, hanno fatto sì che la presidente Ursula von der Leyen annunciasse modifiche, ritiro di provvedimenti ecologici, e destinazione dei fondi a essi connessi ad altri capitoli di spesa, soprattutto ancora armamenti bellici e altre sovvenzioni all’agroindustria e alle sue coltivazioni inquinanti. 

Se così è solo una credenza religiosa che ci abbiano cacciato dal paradiso terrestre, è invece certo che siamo stati direttamente noi a cacciarci dentro il mondo non cane, ma – inferno.

Riccardo Tavani