Suor Simona Brambilla, segretaria di un Dicastero vaticano. Quando anche la Chiesa ha bisogno di donne

Dal Mozambico alla Curia Romana, Suor Simona Brambilla é la missionaria della Consolata scelta dal Papa come “numero 2” del Dicastero per gli istituti di vita consacrata.

La pace per germogliare e crescere nel mondo ha necessità di una matrice imprescindibile: un rapporto sano tra uomo e donna. Ne è convinta Suor Simona Brambilla, neo-segretaria del Dicastero vaticano per gli istituti di vita consacrata e le società di vita. La sua nomina è stata un inedito: la religiosa missionaria della Consolata 58enne è la prima donna a ricoprire tale incarico. Ed è la seconda religiosa a diventare segretaria di un Dicastero vaticano dopo suor Alessandra Smerilli al Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale. 

Si può dire che questa scelta del Santo Padre trovi la sua collocazione all’interno di un cammino ecclesiale sempre più sinodale, aperto, inclusivo, dialogico, evangelico. Gli interventi di Papa Francesco sulla donna sono davvero tanti. In particolare la parola del Pontefice nell’omelia del primo gennaio 2024: “Di Maria la Chiesa ha bisogno per riscoprire il proprio volto femminile: per assomigliare maggiormente a lei che, donna, Vergine e Madre, ne rappresenta il modello e la figura perfetta; per fare spazio alle donne ed essere generativa attraverso una pastorale fatta di cura e di sollecitudine, di pazienza e di coraggio materno. Ma anche il mondo ha bisogno di guardare alle madri e alle donne per trovare la pace, per uscire dalle spirali della violenza e dell’odio, e tornare ad avere sguardi umani e cuori che vedono. E ogni società ha bisogno di accogliere il dono della donna, di ogni donna: di rispettarla, custodirla, valorizzarla, sapendo che chi ferisce una sola donna profana Dio, nato da donna”. 

Si direbbe dunque che la pace, per crescere e maturare nel cuore di ogni persona, fra noi, fra i popoli, nel mondo, nel creato, abbia bisogno della fertilità di un terreno primordiale: il rapporto sano, buono, fiducioso, rispettoso, riverente, tenero e vitale tra uomo e donna. 

Suor Simona Brambilla ha vissuto tutto questo come una chiamata che ha scombussolato la sua vita dopo diciotto anni di servizio nel governo della sua Congregazione. 

Una chiamata a continuare a vivere la missione, in modo diverso, avvertendo intensamente il bisogno di imparare da tutti e tutte, di essere aiutata ad entrare in questo nuovo ministero, di essere accompagnata dalla preghiera, dal sostegno e dalla pazienza di coloro che la circondano. Dice di aver trovato un ambiente molto accogliente, familiare, benevolo, che la sta aiutando a compiere i primi passi di questo nuovo cammino. 

Una nomina, la sua, che di sicuro contribuirà a “smaschilizzare” la Chiesa riportando ancora una volta al tema della dimensione femminile della Chiesa stessa.

Si tratta dunque di una riflessione da continuare e ampliare da parte di tutti e tutte, ma anche da tradurre in un’effettiva prassi che passa sicuramente attraverso una maggiore partecipazione delle donne ai vari livelli della vita ma necessita pure di un approfondimento attento della dimensione femminile della Chiesa e della missione in senso lato: modelli e dinamiche di pensiero, di affetto, di sensibilità, di spiritualità, di azione, di missione che incarnino le due dimensioni vitali del femminile e del maschile e tengano conto dell’interazione necessaria e benefica fra esse. 

Sembra proprio che i primi passi siano stati compiuti, ora è necessario continuare questo cammino così come voluto dal Santo Padre.

Stefania Lastoria

Print Friendly, PDF & Email