Onu: in Africa ventimila femminicidi

Il triste report delle Nazioni Unite in cui emerge un dato agghiacciante sui femmimicidi che avvengono in Africa, più di ventimila ogni anno.

Il drammatico primato sulla uccisione di donne spetta al continente africano. Gli omicidi di donne avvengono a decine ogni giorno, per lo più nel silenzio, nessuno li denuncia o li persegue. 

Il rapporto ONU segnala che Kenya, Camerun, Somalia, Nigeria e Sudafrica sono i Paesi Adricani dove è stato registrato il numero più alto di donne e ragazze uccise dalla violenza maschile.

Nel mondo i femminicidi nel 2022 sono stati 89 mila di cui circa 50 mila in ambito familiare, 20 mila uccisioni di genere. L’Africa detiene il triste primato, seguita dall’Asia con 18.400 femminicidi e le Americhe con 7.900, in Europa le uccisioni di donne sono 2.300 e in Oceania 200. 

Numeri altissimi se consideriamo che parliamo solo di donne. Una strage senza fine. In Italia altro triste primato, il femminicidio si ripete quasi ogni giorno. Le donne pagano un prezzo altissimo per essere donne. L’odio contro il genere è qualcosa di atavico, difficile da superare se non si mettono in campo interventi strutturali, psicologici, economici e finanziari, finalizzati ad una inversione di tendenza e ad una presa di coscienza degli uomini che devono cambiare la cultura maschilista in cultura della convivenza.

La maggior parte dei femminicidi avviene in casa, che dovrebbe proteggere le donne invece è lì che si consumano gli omicidi più brutali e violenti contro le donne, commessi dai mariti, ex mariti, padri, fratelli, zii.

Nelle classi più povere delle società tribali africane, la violenza sulle donne e gli omicidi, sono considerate una normalità, e spesso un tabù da non affrontare.

Picchiare la moglie è normale in molte società, usare violenza e non rispettare le donne, è normale. Ma normale non è. Le donne devono essere rispettate, specialmente quando rivendica indipendenza e autonomia e non vogliono sottostare alle antiche regole del patriarcato.

Aurora Ercoli