Riflessioni coreografiche
Il balletto, la coreografia, il virtuosismo dei corpi e la sua trasformazione, tutto sapientemente messo in scena con enorme successo a Parigi. Il progetto “over dance” rappresenta l’età evolutiva della danza segnata dalla età anagrafica.
Due grandi della danza intrattengono il pubblico senza lasciare spazi vuoti.
Darryl E. Woods e Herma Vos in-trattengono sullo scorrere del tempo nei corpi, non più giovani e non più elastici. Una riflessione sulle difficoltà delle coreografie ma anche sullo scorrere del tempo e sulle relazioni amorose. Movimenti intensi, sensuali, disperati e amorosi. Movimenti che si aggrappano all’immaginazione per poi trasportare il pubblico nella bellezza dei passi e delle prese, dove il contatto è molto di più di due corpi che si toccano.
L’atmosfera del musical favorisce la narrazione danzata e danzante, nelle gestualità eloquenti, i costumi, gli outfit, L’alternanza delle parole cantate, tra azione e recita, tra sentimento e sensualità. Il pubblico si compiace e applaude. Il pubblico è parte integrante di un movimento elastico che trasforma i corpi in forme astratte di bellezza da guardare ma anche da sfiorare.
Le luci aiutano in questa messa in scena di una danza primitiva ma anche moderna, con movimenti lenti, controllati, le braccia e i volti tesi, rivolti al pubblico quasi ad invitarlo alla loro danza. Corpi fuori forma che non cedono allo scorrere del tempo, ma si inseriscono nel tempo stesso di un passo o di un volteggio. Esprimono forme compositive complesse e emozionanti, sulle tracce della negazione dei rimpianti.
La riflessione sulle coreografie del tempo che scorre incessante anche sui corpi dei danzatori, ci invita a riflettere sul nostro scorre del tempo, sempre più spesso tempo sprecato, non vissuto con la stessa passione che la danzatrice di indica nel suo danzare fuori da ogni età anagrafica. La complessità diviene semplicità quando l’emozione e la passione guidano i passi, siano essi su un palco siano essi sulla strada della quotidianità. Ognuno può danzare con la sua vita e con la sua immaginazione, fuori dagli schemi che ci vogliono fermi e appesi allo scorrere del tempo.
Emanuele Caldarelli