È ora di volare alto
L’Italia non ha ancora dedicato uno dei suoi numerosi aeroporti a una figura femminile, eppure il nostro Paese è terra di grandi donne che hanno contribuito significativamente alla storia e alla cultura italiana. Questa mancanza è un’anomalia che rispecchia un passato in cui il ruolo delle donne nella società è stato spesso sottovalutato. Riconoscere ufficialmente anche il genere femminile nell’intitolazione di un aeroporto è un passo che si deve fare.
Il nome agli aeroporti spesso è il riflesso di una tradizione storica che privilegia le figure maschili, soprattutto quelle nel campo dell’aviazione, eppure le donne pur avendo svolto ruoli importanti hanno avuto meno visibilità e riconoscimento pubblico.
Negli ultimi anni è cresciuta sempre più la consapevolezza dell’importanza della parità di genere ma ciò nonostante nessun aeroporto italiano porta il nome di una donna. Chi decide il nome da assegnare ancora è chiuso nelle logiche maschiliste difficili da scrollarsi di dosso, il fatto di intitolare a Silvio Berlusconi l’aeroporto di Milano Malpensa è lo specchio su cui riflette questa logica, eppure intitolare ad una donna un aeroporto significa riconoscere il suo contribuito e ispirare le nuove generazioni.
Questo diventerebbe un segnale forte di discontinuità con il passato e darebbe un segnale forte alla società attribuendo anche alle donne un ruolo fondamentale in tutti i settori. Ad esempio Malpensa poteva essere intitolato a Rosina Ferrario, la prima donna aviatrice italiana e ottava al mondo.
Nata a Milano il 28 luglio 1888, è stata la prima donna italiana a conseguire il brevetto di pilota. La sua licenza della Fedération Aèronautique Internationale e dell’Aero Club d’Italia, numero 203, certifica – in italiano e in francese – che “la signorina Rosina Ferrario, avendo soddisfatto tutte le condizioni imposte dalla FAI, ha ottenuto la licenza di aviatore“.
Dice Rosina “Volevo essere anch’io lassù, in alto nel cielo, volare veloce e libera, godermi dall’alto la bellezza dell’orizzonte sconfinato”.
Nel mondo gli Aeroporti intitolati a persone contano solo 16 donne, in Italia nessuno. È ora di farlo.
Eligio Scatolini