Lo chiamavano Jeeg Robot, ma neppure lui sapeva il perché
Dimenticate il classico super eroe con tutina attillata a sottolineare i muscoli definiti, animo puro e buon cuore che batte probabilmente per una donna bella e irraggiungibile. Il nuovo Jeeg Robot vive a Tor Bella Monaca, è un delinquente senza un soldo, venti kili di troppo e guarda porno a tutto spiano. Si chiama Enzo Ceccotti ,un nome talmente comune da far inorridire i geniali creatori della Marvel. È il protagonista – interpretato da un bravissimo Claudio Santamaria – di Lo chiamavano Jeeg Robot, primo lungometraggio di Gabriele Mainetti, al cinema in questi giorni. Enzo, per scappare dalla polizia che gli sta alle calcagna, si butta nel Tevere, dove viene a contatto con una sostanza tossica che gli regala una forza sovrumana, da far impallidire il buon Hulk. In quanto antieroe per eccellenza, non usa i suoi poteri per aiutare la gente, ma per affinare la tecnica in rapine e truffe. Fino a che si troverà costretto a scontrarsi con il “cattivo” (ogni storia in cui c’è un super eroe necessita di un antagonista, giusto?): lo “Zingaro”, interpretato da Luca Marinelli, è un mitomane con qualche problema irrisolto, a partire dalla mancata riuscita del piano di sfondare in Tv, nonostante l’apparizione a Buona Domenica. A completare il quadro non poteva mancare la bella donzella da salvare: Alessia, dirimpettaia di Enzo, figlia di uno spacciatore, con un marcatissimo accento romanesco. Nel ricordo di abusi subiti da piccola e della prematura morte della madre, Alessia si è rifugiata in un mondo tutto suo, in cui super eroi e malvagi cattivi si preparano al giorno delle Tenebre. La sua spontaneità, la sua dolcezza di bambina racchiusa nel corpo di donna, salveranno Enzo molto di più di quanto farà lui con lei.
Gli ingredienti per una storia fantastici ci sono (quasi) tutti, ma i personaggi di Lo chiamavano Jeeg Robot di sublime hanno ben poco. Lontani milioni di anni dalla grandezza dei vari Superman, dalla bontà di ogni Spiderman, Enzo Ceccotti&Co sono solo, semplicemente, irrimediabilmente umani.